Venerdì scorso, dopo due anni, sono tornata ad Amman. Se già la volta scorsa ero rimasta affascinata da questa città, anche a questo giro le perle e le buone impressioni non si sono fatte mancare. Anzi, la prima scoperta è arrivata subito la sera dell’arrivo, quando la mia amica Dina mi ha portato al Books@Cafè.Un gioiellino incastrato tra i mattoni color sabbia di una traversa della famosa “Rainbow Street“, la via più frequentata da giovani locali, piena di posti che spaziano dai cafè tradizionali a quelli più innovativi. Il B@C è defilato un pelo da tutto quel caos, rimanendo nei paraggi ma scansandosi il giusto dalla confusione: dopotutto le cose belle vanno ricercate ;)All’inizio sembra di entrare in una casa, con un ingresso-cortile molto familiare. Solo dopo aver varcato la soglia ti accomodi in una libreria di quelle che ormai da noi non esistono quasi più (a parte Pagina27): piccola ma non minuscola, con diverse sale che si aprono ai lati, accogliente, con tanti libri ma non quintali che sembrano cascarti addosso. Fosse stato per me mi sarei fermata a spulciare libri (che sono sia in arabo che in inglese, compresa una sezione di libri per bambini) tutta la sera, ma sai com’è, era ora di cena… Scale, lampadari arancioni, carta da parati floreale super-pop, una vetrata ed un corridoio con scritte, fiori e piante che accompagna alla prima sala vera e propria: un’atmosfera subito familiare, un misto tra casa mia (che non è prettamente sobria) il Caffè Letterario di Firenze e quei locali che usano molto nel nord Europa. Un ambiente curato, moderno, colorato ma non eccessivo, con il giusto equilibrio tra la scelta dei mobili, dei pattern e degli accostamenti cromatici. Una sala dà sull’interno, l’altra si affaccia con una vetrata sulla città con un apposito terrazzo che nei mesi caldi è sempre pieno… Si respira un’aria contemporanea da queste parti, che mescola modernità e tradizione, un meltin pot culturale che parte con l’estetica del posto e finisce con quella della clientela, variegata e variopinta, con i suoi personaggi “strani”, tradizionali, quelli un po’ artisti e quelli alternativi (rasta inclusi). Anche il menù rispecchia questo stile, offrendo cucina tipica ma anche qualcosa di “fusion” (italian style included)! ;) Si respira anche del fumo aromatico, visto che qui (come in tutti i luoghi pubblici ad Amman ed in Giordania in generale) si può fumare. Le grandi shishe sono vicine a quasi tutti i tavoli, oggetto caratteristico che quasi tutti utilizzano generando nuvolette evanescenti e per lo più profumate che si vanno a mescolare con gli odori che arrivano dalla cucina e dai tavoli dei vicini.
Mi è piaciuto talmente tanto che qualche giorno dopo ci sono dovuta tornare con la luce del sole, per godere a pieno della vista e dei colori. Ho scoperto che il Books@Cafè ha aperto nel 1997 ed è stato il primo Internet Cafè del Medio Oriente: un posto rivoluzionario che ai tempi si è guadagnato il merito di aver liberato la cultura locale promuovendo pace, uguaglianza e tolleranza. La sede nel corso degli anni è cambiata, ma i principi ispiratori alla base sono rimasti invariati. La mission è sempre quella: creare un semplice “open space” che unisce caffetteria e bookshop, al fine di integrare la lettura e diffondere la conoscenza in uno spazio sociale e colorato, magari davanti a una tazza di caffè…Si percepisce a primo impatto che non è un posto “turistico” e nemmeno uno dei “soliti posti”. La connessione è free e ti permette di lavorare in tranquillità. Il personale sorride ed è di una gentilezza quasi surreale. Il cibo (io chiaramente sono rimasta sul “traditional”) è di ottima qualità ed in porzioni anche abbondanti. Anche la colonna sonora è stata appropriata, un tappeto sonoro che ha spaziato dal jazz al blues con cenni di soul. Insomma, avete presente quando vi trovate all’estero ma vi sentite a casa? Ecco, a me il B@C mi ha fatto questo effetto…
Se capitate da queste parti…Omar Bin Al Kattab Street, Amman, Jordan 11183 Enjoy! ;)