Cresce il numero degli italiani che richiedono questo tipo di prestito
prestiti ipotecari non finalizzati, è boom
Italiani sparagnini d’Europa per antonomasia e sempre molto contrari ad accollarsi debiti. Si tratta di realtà o l’ennesimo luogo comune che ci accompagna? La risposta a questa domanda non può prescindere da ciò che sta accadendo in questi mesi, in cui sempre più famiglie decidono di finanziarasi attraverso banche ed istituti di credito vari.
Si tratta di richieste per prestiti ipotecari non finalizzati, con lunghe scadenze e tassi d’interesse molto bassi. L’importo minimo richiedibile per questo tipo di prestiti è di 50mila euro. L’indagine di mutui.it, basasta su un campione di 25mila clienti che si sono rivolti al sito, disegna l’identikit dell’usufruitore medio di questi finanzimenti.
Nel 76% dei casi a richiedere il prestito è un lavoratore con contratto a tempo indeterminato, ha 40 anni di età e richiede una cifra intorno ai 116mila euro, con la media che però s’impenna con i i 125mila euro rilevati in regioni quali Toscana e Lazio, è disposto a rimborsare il prestito in dieci anni.
Anche questi mutui sono di due tipi, proprio come i tradizionali, ovvero variabili (indicizzati all’Euribor) e fissi (indicizzati all’Eurirs). Nel primo caso il tasso effettivo globale medio si attesta sul 3,3%, nel secondo abbiamo un 5,12: dati che consigliano di dirigersi verso i variabili, almeno per qualche altro anno.





