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Boomerang

Creato il 07 maggio 2014 da Patuasia

La lettera sulla Stampa a firma, Manila Calipari, riassume bene lo stupore che colpisce i comuni mortali riguardo alla crisi politica. Stupore che a sua volta si riassume in una domanda: perché la minoranza non segue la prassi legale e presenta una sfiducia costruttiva? La legge non ammette l’ignoranza, pertanto i consiglieri di UVP, ALPE, PD-Sinistra unita e M5S sapevano, ma pure sapevano che i numeri non ci sarebbero stati: in Valle funzionano i franchi tiratori protetti dal voto segreto, ma la prassi di cui sopra, prevede invece l’identità dello sfiduciante onde per cui… lo stagno attuale. Le colpe rimbalzano dalla testardaggine del presidente alla inadeguatezza degli uffici. Un mea culpa non è previsto. Eppure doveva essere abbastanza prevedibile che per scalzare un leone non sarebbe stata sufficiente una sfiducia, architettata durante il dopolavoro, per mettere alla berlina un politico votato da 10.000 valdostani. Il risultato è un boomerang. Un brindisi andato di traverso. Che si può fare? Alle elezioni PD e Alpe non ci pensano affatto e hanno ragione: l’elettorato li penalizzerebbe,  e quindi i numeri non ci sarebbero per sciogliere il Consiglio. Allora? Se entro i 60 giorni non si profilerà un nuovo esecutivo le elezioni saranno obbligatorie, che fare?

Avendo due minoranze ed escludendo le elezioni anticipate, le strade sono due: o uno o più consiglieri vanno di là o uno o più consiglieri vengono di qua. La seconda ipotesi sembrava essere sul punto di avverarsi, ma non si è concretizzata, allora non resta che la prima. E si tornerebbe al punto dell’inizio crisi quando Rollandin aveva aperto all’opposizione. A quelle larghe intese, esclusi l’UVP e i grillini, che tanto danno il disgusto. Ma dal momento che il leader dell’UVP è esattamente simile nei metodi e nel modo di intendere la politica dell’attuale Presidente, dal momento che il Rinascimento valdostano è solo uno slogan in bocca a chi non conosce neppure il suo reale significato; dal momento che noi gente comune abbiamo bisogno di concretezza e non di retorica e che ne abbiamo le palle piene di ‘sti giochetti sulla nostra pelle…, perché Alpe e il PD non si prendono la responsabilità di dialogare con la maggioranza e con coraggio e determinazione si confrontino e possibilmente si accordino su alcuni punti sostanziali e su quelli procedere? Che si otterebbe? 1 – Un governo con più respiro 2 – Un partito nazionale in Giunta, il PD che è anche il primo partito in Italia e quindi magari potrebbe esserci utile in termini di salvaguardia dell’autonomia 3 – Si manterrebbe l’Union divisa in due ed è solo un bene 4 – I grillini troverebbero la loro naturale collocazione in quanto sentinelle 5 – La Torre verrebbe silurato all’opposizione o perlomeno zittito. Mi sembra che di cose da guadagnare ce ne sarebbero e sono anche convinta che Rollandin con questa maggioranza e con il rischio di un ribaltone sempre in agguato, sarebbe più morbido e accondiscendente. Delirio? Può darsi.


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