La Porta di San Donnino
Con particolare enfasi viene data in questi la notizia della "restituzione alla Città" della torre della Porta di San Donnino da tempo non accessibile al pubblico. Alla torre si accede infatti da Casa Cremonini da tempo sede di uffici comunali. Anche se il fatto non costituisce un evento storico ma di cronaca locale cogliamo l'occasione per ricordare un illustre precedente, noto, e di un altro evento, probabilmente inedito riportato dalle cronache raccolte nell'Archivio di Stato di Milano nel fondo delle lettere e carteggio del Duca Francesco Sforza.Esattamente 550 anni fa le mura di Borgo erano ridotte male, diroccate in più punti ed in stato evidente di abbandono. Il Duca Francesco Sforza mandò un ingegnere cremonese che constatò che i maggiori danni riguardavano appunto la Porta di San Donnino e le mura attigue. Ne ordinò pertanto la riparazione comprendendo nei lavori la sistemazione della stanza del Connestabile di quella porta, cosa che fu portata a termine nell'anno successivo. Il fatto è riportato nella "Storia di Fidenza" di mons. Amos Aimi e Aldo Copelli sulla base delle carte conservate nell'Archivio di Stato di Parma. Nello stesso anno dall'altra parte della città si trovava la Porta di san Michele, il Connestabile in questo caso era un certo Giovanni Luchino Calzacarari da Pavia. Con il documento, datato 24 novembre 1460, Francesco Sforza concede al connestabile della porta di San Michele di Fidenza Giovanni Luchino Calzacarari da Pavia e da suo figlio Giovanni Tommaso licenza di dodici giorni senza ritenuta di stipendio. Devo questa notizia all'amico Umberto Battini per anni sagrista del nostro Duomo e suo affezionato estimatore. Ecco il testo della disposizione ducale :
La Porta di San Michele più recente era posizionata dopo il Convento dei Gesuiti e qui la ricordiamo da una foto del 1938. La costruzione, come da prassi fidentina, è stata abbattuta nel dopoguerra per far posto a nulla.