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Born to be...blue!

Creato il 26 marzo 2013 da Harimag

140 anni: c’è tanto da festeggiare.

Da indumento di lavoro a mise d’eccellenza: quella del jeans è una lunga storia. Una storia in bianco e nero che ha rivoluzionato e rivalutato il tempo, lo ha reinterpretato e colorato di blu.

Born to be...blue!

Iniziamo dal porto di Genova, proseguiamo poi per le vie del mondo.

"Blue" come color indaco, "Jeans" da Genes, la città d’origine: "blue de Genes" – blue jeans – dunque, indicava un particolare tipo di tela blu, robusta e consistente, utilizzata sulle navi per le vele e per coprire le merci. Questo particolare tessuto, resistente alle intemperie e adatto ai lunghi viaggi dei marinai, veniva fabbricato nella città francese Nimes, da qui infatti la parola denim (De Nimes).

Ma è solo a partire dal 1850 che il termine jeans viene utilizzato per identificare non il tessuto, bensì un determinato modello di pantaloni.
Dai minatori all’esercito statunitense, da idoli come James Dean ed Elvis ai giovani con la smania di distinguersi. Così negli anni '60 il jeans diventa simbolo delle controversie giovanili, del loro instancabile desiderio di domare la realtà circostante. Arrivano poi le case di moda, la tendenza yuppie e, in fine, il decreto come ‘oggetto di lusso’.
Realmente democratico, trasversale ed estremamente versatile, è ancora il capo più utilizzato e che meglio si adatta ai vari stili e tendenze senza mai passare di moda.

Born to be...blue!

Oltre un secolo dopo e…sembra ieri. Non dimentichiamo che in fondo siamo noi a conferire valore e credibilità alle cose, più o meno importanti. Siamo noi a renderci sciatti o preziosi, a decidere cosa farne di una giornata, a riconsiderare un evento inutile. Un po’come i blue jeans potremmo sempre andar bene. Anche con un altro colore prima del nome.


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