Ftse Mib (+0,09%)
Molto bene anche i diritti, tornano a vedersi dei segni più nel comparto bancario, anche se prevalgono ancora i realizzi. In calo ancora Azimut e Telecom.
Piazza Affari ha terminato un’altra seduta non molto distante dalla parità, sotto la lente, neanche a dirlo, ancora una volta i titoli del Monte dei Paschi di Siena, sempre al centro dell’attenzione degli investitori, ma soprattutto dei traders.
Oggi, però, oltre al “solito” rialzo dell’azione, Banca MPS (+15,82%) sono saliti in maniera decisa anche i diritti (MPSAXA +7,0%), tornati a prezzare, al fixing, 19,57 euro.
Come ripetiamo ormai da tempo, particolare attenzione va data ai diritti che hanno avuto un boom nella mattinata arrivando a toccare quota 20,91 euro per poi calare nella sessione pomeridiana.
L’azione, invece, continua ad essere condizionata da fattori tecnici e praticamente ha avuto una trattazione “normale” solo per una breve parte della seduta, una mezzoretta fra le 12:20 e le 12:50 ed un altro paio d’ore dalle 15:00 alle 17:00, poi solo sospensioni e riammissioni.
La novità dell’odierna seduta, però, è il riscatto di alcuni titoli del settore bancario che nei giorni scorsi avevano registrato cali preoccupanti, è il caso, in particolare, di Banco Popolare (+3,14%) che arrivava da cinque ribassi consecutivi, e BpM (+2,09%) che invece aveva fatto registrare sei sedute di fila in calo.
Frecce verdi nel comparto anche per Ubi Banca (+0,57%) e Unicredit (+0,15%). Terminano in calo, invece, Mediobanca (-0,39%), Intesa Sanpaolo (-0,73%) e Bper (-1,98%).
Da segnalare l’ennesima grande seduta di Snam Rete Gas (+1,86%) che ovviamente ritocca il proprio record storico avvicinandosi a quota 4,5 euro, praticamente, il titolo ha così quasi raddoppiato le quotazioni negli ultimi due anni.
Contrastata la galassia Agnelli, in rialzo Cnh Ind. (+1,23%) mentre in calo Exor (-0,06%) e Fiat (-0,20%) che però limita enormemente le perdite dopo i dati ben poco lusinghieri sulle immatricolazioni in Europa comunicati ieri.
Giornata positiva, dopo quattro sedute ribassiste, anche per Stmicroelectronics (-1,20%) e torna immediatamente oltre quota 17 euro Tenaris (+1,19%) che dimentica in fretta la seduta della vigilia.
Sul fondo della classifica di nuovo Gtech (-2,66%), il mercato non apprezza affatto le intenzioni espansive annunciate dal management ed il titolo perde anche quota 19 euro, non accadeva dal 3 luglio scorso.
E’ arrivato invece lo storno, rafforzato da prese di profitto, per Saipem (-2,31%), al momento, quindi, sembra che il livello dei 21 euro sia risultato una barriera.
Prosegue la fase di debolezza da parte di Finmeccanica (-2,18%) al quarto ribasso nelle ultime cinque sedute, ma soprattutto di Azimut (-2,14%) giunto al sesto ribasso consecutivo, eravamo particolarmente negativi sul titolo, quando nel marzo scorso continuava a macinare record su record, non ci sbagliavamo e la seduta del 20 maggio scorso, terminata con una variazione inferiore al mezzo punto percentuale, ma dopo un andamento assolutamente anomalo, non ci è piaciuta per nulla.
Concludiamo con gli altri due titoli che hanno lasciato sul terreno oltre un punto percentuale, si tratta del “solito” Yoox (-2,07%), al nuovo minimo annuale, e Telecom Italia (-1,11%) che dopo le clamorose novità nell’azionariato (praticamente sta diventando una azienda spagnola) ha perso completamente l’appeal speculativo.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro