La rabbia degli studenti contro ”il governo che ha previsto tagli alle borse di studio nell’ultima legge di stabilita”’, infuoca la protesta degli studenti pugliesi che da giorni stanno manifestando contro il ddl Gelmini.
”Abbiamo appreso dalle graduatorie per l’assegnazione delle borse di studio in Puglia che solo il 20% degli aventi diritto potra’ avere la borsa di studio quest’anno”. ”L’Adisu (agenzia regionale per il diritto allo studio, ndr) – continuano – riceve dagli studenti solo 77 euro l’anno al momento dell’iscrizione, ma la gran parte dei contributi sono del governo che nella legge di stabilita’ ha tagliato del 90% i fondi per il diritto allo studio”. Neanche la Regione Puglia, ”puo’ intervenire con proprie risorse – aggiungono – perche’ e’ bloccata dal Patto di stabilita”’. ”Da gennaio – sottolineano – chiederemo all’assesssore regionale all’Istruzione, Alba Sasso – che metta a disposizione delle risorse per garantire a tutti gli studenti le borse di studio”.
Al momento a Bari sono occupati alcuni plessi della facolta’ di Agraria, del palazzo di Giurisprudenza (che in clude anche la facolta’ di Scienze politiche) e il rettorato della facolta’ di Ingegneria. In tutti e tre i casi le assemblee degli studenti, nel corso delle quali si decidono nuove iniziative di lotta politica, sono parallele alle ordinarie lezioni per garantire – spiegano gli studenti – ”a tutti il diritto di studio”. Tra le decisioni che stanno maturando tra gli studenti, c’e’ quella di aderire alla manifestazione del 14 dicembre a Roma, quando sara’ votata la fiducia al governo. ”Una giornata che chiameremo – concludono gli studenti – ”di liberazione nazionale”.