VITA TIFOSA (Dortmund). La Kop di Liverpool, se si parla di “curve” che hanno fatto la storia del calcio, è sicuramente la più blasonata. Quando parte quel “you’ll never walk alone”, noto ormai a tutte le latitudini, anche chi non ama particolarmente il tifo calcistico può provare un brivido. Fa impressione anche la “Bombonera”, la curva del Boca Junior, che si contraddistingue anche per la sua particolarità. E ancora: Barcellona e Siviglia in Spagna, Marsiglia in Francia, Stella Rossa a Belgrado (in Europa la più scalmanata per distacco), Napoli e Roma in Italia. Sono tante le “curve2 che vengono guardate con fascino altrove. Ma oggi, nel calcio mondiale, lo scettro di curva numero uno al mondo viene unanimemente data al “muro giallo” di Dortmund. Quello che fanno i tifosi della Rhur al Signal Iduna Park, noto ai tutti come Westfalenstadion, ha davvero dell’incredibile. Intanto partiamo dai numeri: il muro giallo conto quasi 30 mila persone, in uno stadio che ne sfiora gli 80 mila (67 mila nei match internazionali). Il motivo? Nella curva, per scelta comune con la società, non ci sono seggiolini. Si sta in piedi. E per terra non cade neppure un capello.
Nella curva sud, a comporre il “muro giallo”, tra qualche macchia di nero – come i colori della squadra – ci sono più di cento gruppi organizzati. In Italia li chiameremmo “ultras”, ma lì sono una cosa molto diversa rispetto al tifo organizzato italiano. Il primo gruppo a organizzare la coreografia è stato quello dei Desperados, nel 2001. Uno dei leader dei tifosi del Borussia Dortmund è Jan-Henrik Gruszecki, nella tribuna sud lo conoscono praticamente tutti. Nell’ultima stagione, ogni singola partita al Westfalenstadion è stata seguita in media da 80mila persone: più alta di quella del Camp Nou, lo stadio dove gioca il Barcellona, e di quella dell’Old Trafford, dove gioca il Manchester United.
E anche negli incontri internazionali, dove c’è l’obbligo di stare seduti, il “muro” si organizza appositamente con sedie di plastica ovviamente ha tinta rigorosamente gialla. Oliver Ricken, un ragazzo di neanche 25 anni, da un anno e mezzo è colui che fa da “direttore d’orchestra” per i cori. Non si invoca mai il nome di nessun giocatore. “Quelli passano, il Borussia Dortmund resta” – spiega lui da capo-popolo navigato. Un eccezione però c’è stata: Kevin Grosskreutz, attaccante tedesco di 25 anni, idolo dei tifosi del Borussia Dortmund che lo considerano «uno di noi». Kevin Grosskreutz è nato a Dortmund, è da sempre un tifoso e abbonato della curva sud e quando non gioca, guarda le partite in mezzo al “muro giallo”. Insomma, uno spettacolo che, lo riconoscono tutti, attualmente non ha uguali al mondo. Per credere, basta vedere il video qua sotto, con la versione in salsa tedesca proprio del “you’ll never walk alone” di cui sopra.