Bossi si dimette, i leghisti alessandrini lo difendono: “Grande uomo”

Creato il 05 aprile 2012 da Lapulceonline

“Bossi resta sempre il nostro capo, anche se si è dimesso”. Riccardo Solerio, responsabile Giovani Padani della provincia di Alessandria, ha parole solo di elogio per il Senatur, visto come una vittima di altri che all’interno del partito hanno amministrato la cassa. “E’ un grande uomo e un grande politico”, continua, “Aspettiamo di capire cosa sia successo davvero. Chi ha sbagliato pagherà. Siamo comunque certi dell’onestà di Umberto Bossi”. L’unica pecca, forse, quella di non aver vigilato a sufficienza sulle persone ora sotto indagine.

“Umberto Bossi, uomo vero e grande leader fino in fondo. Padania Libera!”. Il segretario provinciale della Lega Nord Riccardo Molinari scrive così su Facebook dal suo Blackberry, commentando le dimissioni del Senatur da segretario del Carroccio, all’indomani dalla bufera sul partito dopo il “caso Belsito”.  Qualcuno commenta: “oggi è un giorno triste…”, e un’altra va fuori pista: “Com’è che Bersani dopo il caso Penati non se n’è andato dal PD?”. Non è proprio la stessa cosa, però.

Oreste Rossi, europarlamentare spinettese, tra un post sulle amministrative di Alessandria e un “like”, non si pronuncia, né sul social network né sul suo sito ufficiale. “Il pomodoro si è guadagnato lo status di ‘cibo funzionale’, vista l’associazione stabilita tra il suo consumo e il ridotto rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari e tumori”. Questo è il suo ultimo contributo.

Dalla pagina profilo della Lega Nord Alessandria l’ultima “voce” è di martedì: “Guarda caso ad un mese dalle elezioni, e con la Lega che corre da sola, i magistrati ci attaccano. Ora piu’ che mai avanti Lega ed avanti popolo alessandrino”.

Roberto Sarti, candidato sindaco di Alessandria, impegnato nella campagna elettorale, non dà notizie del genere.

Giustizia ad orologeria? “Il caso è scoppiato nel giorno della consegna delle liste, in un periodo in cui la Lega è sola contro tutti i partiti che appoggiano il governo Monti”, conclude Solerio, “queste coincidenze ci fanno sospettare che ci siano dietro motivazioni politiche”.


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