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Brandi o Brando Giovanni Antonio

Da Agueci

Insigne religioso, letterato e poeta salemitano

Giovanni Antonio Brandi o Brando nacque a Salemi (Trapani) il 16 novembre 1555 da Girolamo e Andreana Bruno, due distinte famiglie della borghesia cittadina (il nonno paterno, Giovanni Antonio, dottore in diritto, era stato giudice della Corte Civile di Salemi e pubblico notaio, mentre il nonno materno, Giacomo Bruno, era uomo ricchissimo),e fu battezzato lo stesso giorno nella Chiesa madre (cf. S. Cognata, Salemi fedele, Salemi 1956). Ancora giovane entrò nel Terz’Ordine Regolare di S. Francesco, probabilmente nel convento di S. Maria di Gesù a Salemi, ove compì gli studi letterari e filosofici, mentre quelli teologici a Roma  (cf. G.P. Messina, Religiosi del T.O.R. di Sicilia, Palermo 2006, pp. 12, 79; V. Vecchiani, I terziari Regolari di San Francesco in Sicilia, Sciacca 24 febbraio 2002, pp. 21, 24). Fu religioso umilissimo, prelato, laureato in teologia, celebre predicatore, letterato e poeta, stimato da tutti e, particolarmente, dal Tasso che gli inviò una sua composizione poetica laudativa. Nel 1586 era Priore a Salemi, rieletto nel 1595, ove insegnò anche Teologia. Il 30 maggio 1588, nel capitolo provinciale che si tenne nel convento di S. Nicolò degli Scalzi a Palermo, fu eletto segretario provinciale e priore di quel convento (cf. Primo libro dei Capitoli Provinciali del TOR di Sicilia, 30 maggio 1588 – 24 aprile 1641, della Biblioteca Centrale della Regione Siciliana, Ms. I G2). Nel 1592 fu eletto definitore provinciale, carica che mantenne per diversi anni, e nel 1598 anche custode provinciale. Nel settembre 1600 fu chiamato a Roma e fu molto vicino al Ministro Generale P. Provenzano. Eletto definitore generale, svolse importanti incarichi nell’Ordine e presso la Santa Sede (Paolo V nel 1607 lo inviò per la riconciliazione della Repubblica Veneziana - allora scomunicata e interdetta nel concistoro del 17 aprile 1606 per avere arrestato due ecclesiastici, - con quella Romana. La riconciliazione avvenne il 27 aprile 1607). Rifiutò tutte le onorificenze propostegli dal papa, compreso l’episcopato offertogli da Clemente VIII, e scelse la vita della sua cella fatta di preghiera e di studio. Morì a Roma, il 13 maggio 1608, dopo una grave e penosa malattia. Edificò con la sua morte e moltissimi accorsero a venerarne le spoglie. Alcuni prodigi che seguirono ne misero in luce la sua santità, sino al punto da essere invocato, da molti, Venerabile. Fu sepolto nella chiesa inferiore dei SS. Cosma e Damiano ai Fori imperiali.

Forse è il caso di dire qualcosa circa le idee che l’autore ha manifestate nei sui scritti *** Egli ha espresso la profonda conoscenza teologica e letteraria, la quale, attraverso la poesia, diventa sublimazione dell’anima e del corpo. Da essa si evince la sua grande spiritualità francescana che, come il poverello d’Assisi, è innamorato di Dio e del creato. Nelle opere, sapienza e competenza di governo si amalgamano, comprovando capacità di dialogo e tecnica comunicativa per una vera sintonia: tutto misto a un’altissima dose d’umiltà. Scrive il Parisi, riportando la riflessione dal Cognata: «Naturalmente vi sono canti in cui la poesia è soffocata dal paludamento dottrinario e di virtuosità retoriche, tanto cari al gusto dei cinquecentisti, ma ci sono molti canti soffusi di vera e sentita poesia».

Scritti di Brandi: Accorgimento fatto ai clarissimi signori Veneziani, Viterbo e Palermo 1607; La vita e la morte di S. Filippo d’Agira, Roma 1606, Palermo 1623, 1646; Cronologia dei sommi pontefici “Cominciando da San Pietro, insino al Beatissimo Papa Paolo Quinto, hoggi vivente”, Roma 1608, Siena 1616; Il Rosario di Maria Vergine, Palermo 1595, Roma 2000, a cura di S. Calabrò, un poema in quindici canti.

Scritti su Bandi: P. B. Battaglia, Discorso dell’arte metrica diligentemente osservata dal R.P. M. Brandi, Roma 1601; G.P. Messina, Religiosi del T.O.R. di Sicilia, Palermo 2006, pp. 12, 79; V. Vecchiani, I terziari Regolari di San Francesco in Sicilia, Sciacca 2002, pp. 21 e 24; Primo libro dei Capitoli Provinciali del TOR di Sicilia, 30 maggio 1588 - 24 aprile 1641, della Biblioteca Centrale della Regione Siciliana, Ms. I G2; F. S. BAVIERA, Memorie storiche su la Città di Salemi connesse con dei rapidi tratti di storia siciliana, Stamperia di Francesco Spampinato, Palermo1846, pp. 141-145; S. Cognata, Salemi fedele, Salemi 1956¸ G. Parisi, Il Terz’Ordine Regolare in Sicilia, Editrice Antelminelli, Torino 1963, pp. 56-60.

Mira i, p. 128.

SALVATORE AGUECI


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