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“Brasile 2014″ nel caos: morto un altro operaio nello stadio del debutto italiano

Creato il 08 febbraio 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Un operaio è morto oggi in seguito a un incidente avvenuto durante i lavori all’interno dell’”Arena da Amazonia”, lo stadio di Manaus che ospiterà, tra le altre partite, il debutto della Nazionale di Cesare Prandelli contro l’Inghilterra il 14 giugno. Lo rendono fonti ufficiali che parlano anche di ritardi nella costruzione di stadi ed infrastrutture.

Lo stadio Maracanà di Rio de Janeiro

Lo stadio Maracanà di Rio de Janeiro

L’uomo, che era stato ricoverato per una ferita alla testa all’ospedale “28 Agosto” dove è poi deceduto, era alle prese con lo smantellamento di una gru, non più utilizzata per la costruzione dello stadio ma “parcheggiata” nel sambodromo della città. Sale quindi a tre il numero di morti in questo stadio.

A marzo dello scorso anno perse la vita Raimundo Nonato Lima Costa, precipitato da un’altezza di 5 metri. Due mesi fa, invece, un 22enne è deceduto caduto mentre stava installando una protezione laterale a uno dei riflettori dell’impianto. In precedenza, nel giugno 2012 un carpentiere è caduto da una lastra del “Mané Garrincha” di Braslia mentre il 27 novembre scorso all’Arena Corinthians di San Paolo furono due i morti, dopo che una gru provocò il crollo di tre strutture metalliche, causando anche gravi danni all’impianto che ospiterà la gara d’apertura dei prossimi Mondiali.

Brasile 2014, il mondiale delle polemiche. Non solo operai vittime di incidenti sul lavoro, ma piovono critiche anche per quanto riguarda il ritardo della costruzione degli stadi e delle infrastrutture. Gli impianti pronti al 100% sono solo sette su dodici. In sostanza i sei che hanno già ospitato lo scorso giugno la Confederations Cup (Rio de Janeiro, Belo Horizonte, Salvador, Fortaleza, Recife e Brasilia), più lo stadio di Natal. Manaus, Cuiabà e Porto Alegre verranno inaugurati nel giro di un mese, mentre per Curitiba e San Paolo – stadio nuovo di zecca, dove si è verificato un serio incidente qualche settimana fa – occorrerà aspettare aprile. La Fifa, però, aveva chiesto la consegna di tutti gli stadi per fine 2013, per effettuare test sul terreno di gioco, controllare il funzionamento delle strutture, le aree destinate alla stampa, eccetera. Tutto a rilento anche per i lavori esterni agli stadi, parcheggi, sistemi di trasporto urbano. Il Brasile aveva anche promesso uno sforzo massiccio per adeguare il proprio sistema di trasporto aereo al mese di fuoco del Mondiale, dove si stima che 500.000 turisti in più intaseranno aerei e aeroporti del Paese. Tranne rari casi, difatti, è impensabile che il movimento di tifosi e atleti possa avvenire con altri mezzi, date le dimensioni del Paese. E anche qui tutto è in ritardo. Sette aeroporti su dodici non hanno nemmeno completato la metà dei lavori previsti. Per alcuni di loro sarà impossibile arrivare in tempo per il Mondiale. A Cuiabà già si sta pensando di montare teli giganti per coprire il cantiere. A Recife serve una nuova torre di controllo, la data di consegna era febbraio 2013. Non hanno nemmeno cominciato a costruirla.

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