Da sempre, quando arriva un Mondiale i pronostici si sprecano nel tentativo, spesso vano, di indovinare la squadra che alzerà al cielo il trofeo più ambito. I favoriti naturali sono sicuramente i padroni di casa del Brasile – desiderosi di non lasciarsi sfuggire l’occasione dopo il mondiale perso sempre in casa nel 1950 – e i campioni in carica della Spagna, che tenteranno di bissare il successo di quattro anni or sono in Sudafrica. La scia delle pretendenti non si ferma certo qui perché “carioca” e “furie rosse” sono sicuramente in buona compagnia con altre formazioni di “primo livello” come Argentina – non vince un mondiale dal lontano 1986 – Germania – quasi sempre nelle prime quattro – Olanda – vicecampione uscente – e Francia, nobile un po’ decaduta ma pur sempre formazione di rango. Appena dietro si sistemano squadre come Portogallo, Costa d’Avorio, Colombia, Cile e Belgio che difficilmente possono ambire al podio, ma che sicuramente hanno tutte le carte in regola per disputare un grande mondiale e creare fastidio alle grandi. Merita invece una citazione a parte l’Uruguay di Oscar Tabarez che forte della premiata ditta Cavani & Suarez può seriamente rappresentare la vera sorpresa del torneo. Tutti a questo punto si chiederanno: ma l’Italia? Diciamo che per scaramanzia non facciamo pronostici, anche se l’auspicio generale è sicuramente quello di vederla almeno sul podio. Certo, il cammino non sembra tra i più agevoli, visto che un sorteggio non proprio benevolo ci potrebbe costringere già nei quarti di finale ad “incrociare le armi” con Brasile o Spagna. Tuttavia gli azzurri, che atterrano in Brasile non certo con i favori del pronostico, hanno spesso saputo regalarci grandi emozioni e quindi tutti sperano che possa essere così anche questa volta.
Sul mondiale brasiliano – indicato come il più costoso della storia – aleggia, però, anche lo spettro di una pericolosa contestazione da parte della popolazione, costretta per l’occasione a diversi sacrifici non solo economici – circa 200.000 persone sono state addirittura sfrattate dalla proprie abitazioni – e che quindi non vede certo di buon occhio l’enorme esborso finanziario operato dal proprio governo. Senza dimenticare poi che a pochi giorni dal via, l’apparato logistico – organizzativo evidenzia alcuni preoccupanti ritardi, specialmente nel completamento di stadi e infrastrutture collegate.
La voglia di calcio è comunque talmente forte che tutti non vedono l’ora che arrivino le ore 17.00 di giovedì 12 giugno – quando in Italia saranno le 22.00 – per l’incontro inaugurale tra i padroni di casa del Brasile e la Croazia, nella speranza che possa essere l’inizio di un grande Mondiale.
Buon divertimento a tutti quindi e come sempre…..vinca il migliore!
Enrico Brigi
twitter @enrico_brigi
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