Brescia sorge nell'alta Pianura Padana allo sbocco della val Trompia, ai piedi del monte Maddalena e del colle Cidneo.Il territorio – delimitato a nord dalle Prealpi Bresciane, ad est dalle Prealpi Gardesane e a ovest dai territori della Franciacorta – è in maggior parte pianeggiante; tuttavia tutto il versante sud del Monte Maddalena (compresa la cima) ricade nel territorio comunale, così che il comune di Brescia si trova ad avere un'escursione altimetrica di 770 metri Il centro storico è racchiuso nel perimetro della cinta muraria di epoca veneta, abbattuta tra la seconda metà dell'Ottocento e gli anni venti del Novecento, ed è sovrastato dal colle Cidneo sul quale è ben visibile il castello di Brescia. Il resto della città si espande geograficamente e visivamente su tutto il territorio circostante, racchiuso dalla cinta di monti prealpini, come il Monte Maddalena (ad est), ed il Monte Sant'Onofrio (a nord), anche se quest'ultimo non fa geograficamente parte del territorio cittadino, bensì dei comuni dell'hinterland Bovezzo, Lumezzane, Concesio e Nave.
Brescia; commercianti del centro, uniti contro la crisi.
Brescia.marzo 2013 Non si stracciano le vesti nè ricorrono al profetico pianto greco, gli «storici» commercianti di Corso Mameli. Semplicemente, con dignità e un pizzico di rabbia, resistono. E all'amministrazione che verrà chiedono azioni «coraggiose» per salvare una delle più antiche arterie commerciali della città da quella che oggi appare come la triste cronaca di una morte annunciata. IN CORSO MAMELI le saracinesche abbassate si moltiplicano di giorno in giorno: i negozi chiusi o abbandonati oggi sono 10, un'ecatombe silenziosa che ferisce lo sguardo e il cuore di chi sa, ricorda e conosce quello che rappresentava per il centro cittadino la rinomata «via dei mestieri» che da piazza Garibaldi conduce sino a piazza del Mercato. E che ancora oggi - accanto a bazar indiani e parrucchieri cinesi, a negozi di telefonia e tabacchi - conserva alcuni delle attività commerciali più antiche e ricche di storia della nostra città, da«Milani Tessuti» alla «Camiceria Zani» sino alla «Merceria Micheli» che in corso Mameli aprì i battenti nel lontano 1927.
«Prima di me hanno lavorato qui mia nonna e mia madre ma allora la situazione era molto diversa dall'attuale», racconta Micaela Micheli che attribuisce una parte della responsabilità del crollo dell'attrattiva commerciale di corso Mameli alla crisi economica ma non disdegna anche una bella stoccata alle varie amministrazioni comunali che «negli ultimi dieci anni non hanno fatto altro che abbandonare questa zona a favore del "salotto buono" di corso Zanardelli e di via X Giornate». Un'idea condivisa da molti colleghi, il titolare della poco distante «Casabella» in primis: «La frattura tra centro storico di serie A e di serie B esiste ormai da molto tempo ma questo non significa che noi ci rassegneremo a chiudere bottega e ad andare altrove» sostiene Giuseppe Lilloni, che con caparbietà rivendica il prestigio di una arteria che «nonostante la campagna denigratoria fatta in questi anni» ha ancora molto da dire e da dare. «Perchè - aggiunge - alla fin fine questo è un quartiere vivo e sicuro, e se ci si impegnasse a portare anche qui qualche negozio attrattivo o qualche iniziativa culturale le cose sono certo che cambierebbero». GIUSEPPE LILLONI non è certo l'unico a battere su questo tasto. Anche Rosangela Gilberti della Gioielleria Saleri si chiedono perchè il Comune continui a consentire che aprano bazar e negozi di basso profilo senza porre invece un tetto massimo come avviene in altre città. «Basterebbe che si decidesse che in una determinata via non si possono aprire più di tot negozi stranieri e si dirottassero invece qui nuove attività artigianali di qualità, magari studiando dei bandi specifici» dice la Gilberti chiamando in causa il continuo apri e chiudi di negozi di articoli a prezzi stracciati e di scarsa qualità. «NESSUNO DI NOI ce l'ha con gli stranieri, ma ci sono città che come Lucca hanno vietato l'apertura di kebab o bazar all'interno delle mura antiche proprio per evitare di trasformare quelle che erano aree fortemente caratterizzate dal punto di vista delle attività commerciali tradizionali in una miscellanea di negozietti spesso anche poco decorosi dal punto di vista delle vetrine e dell'esposizione della merce» le fa eco Giorgio Massenza Milani che punta il dito anche contro i proprietari degli immobili che propongono affitti «fermi agli '80». «Perchè il Comune non si impegna per favorire l'apertura di nuove attività artigiane intercedendo con i proprietari degli stabili per calmierare i canoni» dice ancora Massenza che come molti colleghi non giudica positiva nemmeno l'apertura di Buonissimo che, dice, «ai commercianti della zona non ha portato alcun vantaggio e ad oggi appare solo come l'ennesima grande operazione commerciale». «La verità è che tutti in campagna elettorale si riempiono la bocca con il rilancio del centro storico ma subito dopo se ne dimenticano» rincara la dose Fabrizio Bettelli della «Camiceria Zani» che sottolinea come «le vera attività storiche» si trovino in corso Mameli e in corso Garibaldi, non certo in corso Zanardelli o via X Giornate dove invece si vedono solo catene di franchising. E aggiunge:«Se il Consorzio Brescia Centro si dedica solo a promuovere le attività in quella zona lo capisco, ma se è l'amministrazione comunale ad adottare un atteggiamento di questo tipo la cosa mi infastidisce molto di più perchè se si ha la possibilità di somministrare una medicina la si da al paziente malato, non certo a quello sano». Neanche l'entrata in vigore della nuova metropolitana leggera sembra riuscire a placare gli animi: a parte qualcuno che - come la Merceria Micheli - è molto a ridosso di piazza del Mercato e quindi direttamente interessato dal flusso di chi arriva alle stazioni di San Faustino o di piazza Vittoria, tutti gli altri lamentano di essere ancora una volta «tagliati fuori». «Almeno prima uno parcheggiava sul ring e poi entrava da corso Garibaldi a piedi, ora non potremo usufruire più nemmeno di questo passaggio» continua Bettelli che non risparmia un affondo anche alla chiusura totale del traffico, con i taxi e le ambulanze cui è totalmente interdetto l'accesso nelle fasce diurne. Dal canto suo, l'assessore al Commercio e al Marketing Maurizio Margaroli si dice vicino al disagio degli esercenti di corso Mameli ma tiene a puntualizzare che «il Comune non ha voce in capitolo» nel gestire l'apertura di una attività commerciale o di un'altra. «DA QUANDO sono entrate in vigore le liberalizzazioni volute da Bersani non esistono più nè le licenze nè le tabelle merceologiche sulle quali si concedevano le autorizzazioni - spiega -. Ormai esistono solo delle generiche concessioni, avviate e rilasciate in modo automatico e che noi non vediamo neppure». E aggiunge:«Comprendo benissimo le difficoltà di chi lavora con dedizione e qualità in corso Mameli ma quando si dice che l'amministrazione trascura la zona si dimenticano le molte iniziative che sono state messe in campo negli ultimi anni, quella florivivaistica di domenica prossima in corso Garibaldi in primis». E ancora: «Per quanto riguarda invece l'apertura di nuove attività artigianali in quella zona, io di progetti ne avevo tantissimi, ma se non ci sono gli imprenditori pronti a realizzarli al Comune resta ben poco da fare». Non molto dissimile la replica del presidente di Brescia Centro, Francesca Guzzardi: «Sin dall'inizio dell'attività il Consorzio ha prestato molta attenzione alle vie di accesso al centro storico, indipendentemente dalla presenza di negozi consorziati o meno», ricorda, prima soffermarsi sulle criticità connesse alla legge sulle liberalizzazioni che «non consente più di dare indicazioni sull'offerta merceologica da collocare in una determinata zona», ma annuncia un'iniziativa ad hoc per le prossime settimane. «Proprio perchè avvertiamo l'urgenza della questione, la Confesercenti e il Consorzio Brescia Centro hanno organizzato per giovedì 21 alle 19,45 all'hotel Vittoria un incontro con i commercianti della città per elaborare "Dieci proposte per Brescia" da sottoporre alla prossima amministrazione comunale in una sorta di vademecum cui guardare per dare un po' di ossigeno alle imprese». «Il momento è importante - sottolinea Guzzardi - ma la nostra convinzione è che muovendosi insieme qualche cosa di utile si possa fare». di a dessi da bresciaoggi del 13 marzo 2013ANDAMENTO DEL MERCATO IMMOBILIARE BRESCIANO
I PREZZI SONO RIFERITI ALL' USATO BUONO STATO POSSONO ESSERE INCREMENTATI PER COSTRUZIONI NUOVE O DI PREGIO IN DIMINUZIONE PER SITUAZIONE DI DEGRADO E INTREVENTO RISTRUTTURAZIONE
Centro Storico PREZZI MEDI € 2.500 MQ
Lamarmora € 2.000 MQ
Porta Venezia € 2.600 MQ FOTO SOTTORIPORTATA PORTA VENEZIA
Volta € 2.000 MQ
Chiusure € 2.100 MQ
Fiumicello € 2.200 MQ
Mompiano € 2.400 MQ
NELLA FOTO SOTTOSTANTE PIAZZA DELLA VITTORIA
Porta Cremona € 2.200
San Polo € 1.850
NELLA FOTO SOTTOSTANTE PORTA CREMONA VIA DUCA DEGLI ABRUZZI NUOVI RECENTI INSEDIAMENTI RESIDENZIALI
Sant'Eufemia € 2.250 MQ
Urago/Mella € 2.100 MQ
FOTO SCORCIO SANT EUFEMIA
Borgo Trento € 2.200 MQ
Buffalora € 2.000MQ
FOTO SOTTOSTANTE BORGO TRENTO BRESCIA
Chiesa Nuova € 1.850 MQ
Fornaci € 2.050 MQ
NEL GRAFICO LA TENDENZA DEL PREZZO MEDIO DELLE ABITAZIONI ULTIMI DUE ANNI SOLARI SINO AD OGGI TRATTO DA IMMOBILIARE.IT
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Gli obiettivi sono diversi e ambiziosi: contribuire a rilanciare l'edilizia e tutto l'indotto artigianale-industriale, riqualificare il patrimonio immobiliare esistente, permettere di adeguare le abitazioni con bollette e consumi in calo e ricadute positive per l'aria della città. Sfide difficili, ma possibili come testimoniato dai progetti-modello e sul risparmio energetico, studiati e già sperimentati a Brescia dalla rete di 18 imprese edili, denominata «Sistema abitare», in collaborazione con l'Università di Ingegneria di Brescia, il Politecnico di Milano, il Collegio Costruttori, i tre sindacati di categoria, la Scuola edile. Interventi che saranno illustrati in un seminario, articolato in più incontri, nella sede della Scuola in via Garzetta 51, il 9 e 23 marzo, il 13 aprile e l'11 maggio prossimi.
Un ciclo di appuntamenti presentato dal presidente della Scuola edile, Tiziano Pavoni, affiancato dal direttore, Antonio Crescini; con loro il vice presidente, Raffaele Merigo (leader della Feneal Uil e rappresentante delle organizzazioni sindacali), i docenti Enrico De Angelis (Milano) e Angelo Ciribini (Brescia). Dalla crisi, dal bisogno, prima non sentito, di innovare può nascere una nuova cultura dell'abitare e del rapporto con l'ambiente, con un diverso ruolo dell'edilizia, in sinergia e con l'aiuto della ricerca. Questo l'assunto alla base del lavoro svolto dagli atenei con un gruppo di aziende del mattone e della produzione di materiali e impianti: tra loro i principali «nomi» di entrambi i comparti. «In Italia esistono 30 milioni di case da riadattare dal punto di vista del minore impiego di energia. Se si risparmiassero per ciascuna mille euro all'anno, avremmo a disposizione 30 miliardi di euro per far ripartire i cantieri», spiega Pavoni, insistendo sull'importanza del fare rete per reagire alla crisi. Una congiuntura sempre più nera nei numeri evidenziati da Merigo, in particolare considerati gli 11.520 iscritti alla Cassa edile di gennaio 2013 contro i 25 mila del 2006. «Solo nuovi ambiti di impegno - sottolinea - possono risollevare la situazione, il nuovo Governo dovrà riflettere attentamente, mettendo ai primi posti la riqualificazione energetica, il ripristino idrogeologico del territorio, l'adattamento antisismico degli edifici pubblici». L'appello è rivolto, tra gli altri, alle banche, per un'azione combinata che consenta di «uscire dal tunnel». Servono «un piano industriale e amministrativo, tanti impegni occasionali non conducono a nulla», rimarcano i docenti. In quest'ottica Brescia potrebbe diventare un riferimento per il Paese. «Un modello da considerare potrebbe essere l'accordo con gli istituti di credito, che ne sono in maggioranza proprietari, per affittare a prezzi agevolati i 35 mila alloggi vuoti nel Bresciano», spiega Merigo. In attesa di sviluppi gli incontri puntano a far capire che il «miglioramento», soprattutto energetico, può diventare un volano per l'economia e può essere ripagato dall'investimento sostenuto. «Sistema abitare» è pronta a realizzare il nuovo a «consumi zero», rifare l'usato in classe A. di magda biglia da Bresciaoggi.it del 7 marzo 2013PREZZI MEDI PRINCIPALI CENTRI PROVINCIALI BRESCIANI
FOTO CASTELLO DI BRESCIA
Garda € 3.100
Montichiari € 1.500
Palazzolo sull'Oglio € 1.600
Chiari € 1.600
Ghedi € 1.350
Rovato € 1.700
Gussago € 2.200
Lonato del Garda € 2.200
Darfo Boario Terme € 1.600
Concesio € 2.200
Leno € 1.100
Manerbio € 1.300
Rezzato € 1.850
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In corso importante manifestazione di settoreOggi ultimo giorno OGGI Domenica 17 c.m ,alla Fiera di Brescia la seconda edizione del Meeting Immobiliare. Intensa la parte convegnistica della due giorni FOTO DELLA Inaugurazione Alla presentazione della manifestazione fieristica , oltre al vice caporedattore del Giornale di Brescia Gianni Bonfadini e al caporedattore centrale Lucio Dall'Angelo, è intervenuto Franco Bettoni, presidente della Camera di Commercio di Brescia: "Il meeting si apre in un periodo difficile del settore edile - ha commnetato -. Agli operatori dico: bisogna avere il coraggio di guardare avanti e continuare. È la peggiore crisi degli ultimi anni per il settore, ma la risposta offerta dagli organizzatori del meeting alle imprese è un messaggio di speranza e fiducia".Bettoni ha anche ricordato l'importanza di fare rete per rimanere sul mercato e l'importanza dell'internazionalizzazione del sistema economico bresciano. Conforta però il dato che mostra come il mercato mondiale sia in crescita, soprattutto nei paesi emergenti."Bisogna porsi il problema della rinascita e dello sviluppo - ha aggiunto Bettoni -. L'Italia è bloccata, ma altri paesi no: la crescita è basata anche sull'immobiliare. Allora lì dobbiamo andare".Se cercate casa potete incontrare al meeting immobiliare un centinaio fra agenzie immobiliari, imprese costruttrici, studi di progettazione, industrie della filiera dell'edilizia, istituzioni e ordini professionali. L'ingresso è gratuito, su replica domenica sempre dalle 9 alle 18.tratto dal giornale di brescia.it 15 marzo 2012
RICERCHE WEB MARZO 2013 BY Picinali ULTIMA FOTO IL DUOMO DI BRESCIA IN UN TRAMONTO SUGGESTIVO