Magazine Diario personale

Breve estratto dell’ultimo comizio di Cetto La Qualunque

Da Antonio

Cari amici elettori e pagabilmente amiche elettrici, tra le mille domande superflue che oggigiorno si fanno ad un candidato, mi è stato chiesto se vengo eletto cosa intendo fare per risolvere i problemi della giustizia… A me lo chiedete? io sono un politico, cosa c’entro io.

Io ho sempre odiato le mode, ora c’è questa moda della giustizia, dei processi… Bisogna smetterla! Già la parola giustizia già mi mette di malumore, mi irrita. I giudici non li ho mai sopportati; hanno questa mania di andare a fondo… andare a fondo… andate a fondo! Affucativi!

Sia chiaro: io non minaccio, semmaimente suggerisco. Io mi sono puramente interessato di Giustizia. Si può dire che sono quasi uno studioso. Più che un ricercatore, io mi definisco un ricercato. Mi sono più volte personalmente e spessatamente trattenuto nelle carceri italiane, anchemente per due o tre mesi. Più che per studiare il problema, diciamo per scontare la pena.

Sono sacrifici del mestiere. Sono dei corsi sponsorizzati dal mio partito, dove si incontrano fior di professionisti. Pensate, cari italiani, che dei giudici fantasiosi mi hanno addiritturamente detto che nel mio consiglio regionale ci sarebbero delle infiltrazioni mafiose… Ma quale infiltrazioni? Ho fatto rifare il tetto. Non piove dentro! Poi basta con questa fissazione che bisogna sciogliere il consiglio regionale. Qua lo dico e qua lo leggo: il consiglio regionale non si può sciogliere, il consiglio regionale non è solubile! Eh Cazzu iu! La Legge è uguale per tutti… quindi ‘nto culu a tutti in egual misura!

Peromente, cari italiani e, posteriormente, care italiane, oggi è tempo di dialogo! Sono convinto che mai come in questo momento serva un dibattito franco e onesto, dai toni mai accesi e nel quale si riconosca all’avversario anche i meriti e le capacità. Un confronto che abbia come punto di riferimento, come orizzonte morale direi, il bene primario: quello dei cittadini. La storia mi chiama e io rispondo: presente!

Innanzituttamente: basta con lo scontro. Basta con la lotta all’avversario. Il paese ha bisogno di una fase nuova, di pacificazione tra gli opposti. Intalsensamente ho già pronti i nuovi slogan. Basta con la lotta tra maggioranza e opposizione. Basta con la lotta tra laici e cattolici. Basta con la lotta all’evasione fiscale. Basta con la lotta alla povertà. Basta con la lotta alla criminalità. Quando dico basta è basta! Siamo in una fase nuova. Non serve la lotta ma il dialogo. E non solo tra forze politiche. Serve il dialogo anchemente tra istituzioni e cittadini, tra amministrati e amministratori, tra rapiti e rapitori, tra truffati e truffatori, tra ‘ndrangheta e camorra, tra assassini e assassinati… tra cornuti e figghji i buttana: dialogo! La parola d’ordine è dialogo! Aiutami ad aiutarti. Zitto e votami!

Cetto La Qualunque



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