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Breve storia del denaro (parte 15); denaro intangibile, controllo sociale e circuiti paralleli

Creato il 14 ottobre 2012 da Davide

La rottura del nesso tra denaro e metalli preziosi ha reso possibile la trasformazione del denaro in un’entità più elusiva, mentre dagli anni 1990 in poi la tendenza si è rafforzata tramite la sempre maggiore diffusione di forme di denaro elettronico. Nell’era contemporanea la moneta cartacea ha subito un’altra modifica, essa viene sempre più sostituita dalla moneta elettronica, costituita da carte di credito normalmente in plastica e da una banda magnetica (emesse da società finanziarie, banche o istituti di credito dell’e-payment o del credito al consumo autorizzate), che consente la memorizzazione di dati sia dell’utente (titolare intestatario della carta) che di eventuali altri dati, come il codice PIN ,serie numerica di cifre diverse o uguali, alfabetica insieme di vocali e/o consonanti, oppure alfanumerica composta da numeri e lettere, onde reprimere frodi, oppure altri dati riferiti a operazioni e transazioni effettuate tra le società emittenti la carta e l’utente.
In qualche modo l’e-money, il denaro elettronico, è l’evoluzione logica dei trasferimenti di denaro facilitati dall’enorme diffusione del telegrafo nel XIX secolo, anche se questi trasferimenti di denaro avevano poco o nullo impatto sull’acquirente dei piccoli negozi, che pagava pronta cassa in contanti oppure faceva segnare nel ‘libretto’ e pagava una volta alla settimana o al mese, sempre in contanti. L’evoluzione del denaro, però, non si è fermata: la securizzazione, cioè la trasformazione di asset non liquidi in contanti, si è sviluppata in nuove direzioni negli anni 1990. Uno di questi sviluppi, molto pubblicizzato, è stata l’invenzione dei bond sostenuti da asset intangibili come il copyright musicale, in particolare i Bowie Bonds, dal nome di quelli emessi della popstar britannica David Bowie.
Il valore delle banconote (come in generale della moneta) non dipende soltanto dalle disposizioni di legge, ma anche dall’effettiva accettazione della moneta da parte di chi la usa. Qualora non vigesse il corso legale, chi deve riceverla potrebbe sempre decidere di non accettarla nel caso in cui pensasse di non poterla usare come mezzo di pagamento. Anche in presenza di un regime di corso legale però la fiducia nella moneta è determinante nello stabilire il suo potere d’acquisto, e ogni calo nella fiducia può determinare fenomeni d’inflazione, che a loro volta possono aggravare la sfiducia stessa, innescando così un processo moltiplicativo, noto come iperinflazione. Per questa ragione nascono circuiti di denaro ombra o parallelo, di cui parlerò in dettaglio la prossima puntata.
Anche il denaro elettronico, specialmente se reso semi-obbligatorio come è avvenuto con il governo Monti, crea circuiti di moneta parallela, oltre ad essere un’ulteriore forma di tassazione e di controllo polico e una lesione dei diritti democratici del cittadino. E’ interessante, a questo proposito, la sballata campagna di Report, la trasmissione RAI condotta da Milena Gabanelli, per eliminare del tutto il denaro ‘fisico’ e passare a un regime di e-money totale.  A parte l’ingenuità colpevole per una giornalista che in teoria dovrebbe informare, non disinformare, il controllo totalitario del regime assoluto di e-money è evidente. Non è solo il regalo alle banche e l’aggravio di tasse su ogni transazione in aggiunta all’IVA il problema. Il vero problema è bene illustrato da un film come Nemico Pubblico, con Will Smith e Gene Hackman, che mostra il controllo sulla persona, la sua vita privata, il furto della sua personalità, la persecuzione politica-poliziesca, l’intrusione illegale dello stato nella vita del cittadino. Nemico pubblico (Enemy of the State) è un film del 1998 diretto da Tony Scott.
Anziché controllare il nuovo nemico pubblico, l’evasore, la soppressione del denaro fisico creerebbe un nuovo tipo di denaro, come la storia del denaro ci insegna, dato che il denaro è una relazione e quindi debitore e creditore si possono accordare di tradurre quella relazione in qualcosa di diverso dal denaro elettronico, per esempio denaro fuori corso, come le vecchie lire, denaro nuovo come il berliner, oppure i ticket del ristorante, quantitativi di una merce legale o illegale (tipo marijuana contro sigarette di contrabbando, oppio contro armi, cocaina contro donne da far prostituire, ecc.), ore di lavoro, favori di qualsiasi natura, compresa quella sessuale o alimentare (tipo ostriche o cozze pelose) e così via. Pur essendo una giornalista che aspira a sembrare un’intellettuale di sinistra, la Gabanelli pare ignorare quello che avvenne in Unione Sovietica, paese dominato da un regime totalitario dai controlli asfissianti. Nelle repubbliche sovietiche vigeva un sistema economico parallelo non solo monetario, ma anche industriale. Accadeva così che all’apparenza esistevano le fabbriche di stato, sempre in grave perdita e dalla produttività scarsissima. In realtà in quelle fabbriche esistevano due cicli: quello ufficiale all’insegna della scarsità e quello parallelo che guadagnava alla grande. Il motivo era semplice. Grazie a comunità coese come quelle caucasiche e la complicità di tutti gli interessati, la fabbrica lavorava soprattutto per il circuito parallelo, usando gratis i macchinari e le materie prime del circuito ufficiale, e vendendo, grazie alla rete di contrabbando, il prodotto in dollari anziché in rubli. In questo modo in generale si sono formati i cosiddetti oligarchi della nuova Russia ( e come avrebbero potuto creare altrimenti il cosiddetto ‘capitale primitivo’ ?) e le potenti mafie russe e caucasiche. Nelle prossime puntate, oltre a illustrare varie monete alternative o parallele attualmente in uso legale, parlerò delle mie esperienze su circuiti al confine tra legale e illegale o decisamente illegali in Unione Sovietica, India, Messico e al confine tra USA e Canada (segue).


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