di: Umberto Bianchi
Massoneria. Un termine che evoca, in chi lo pronuncia, una molteplicità di sensazioni, tutte però accomunate da un unico ed onnipresente denominatore: il mistero, proprio perché si parla di un’ordine esoterico, ovverosia legato ad una modalità di rapportarsi con la realtà, legato all’idea di una conoscenza nascosta rivelata per simboli e per ciò stesso, comprensibile solamente a pochi eletti. Massoneria non costituisce solamente “un” ordine esoterico tra i tanti bensì, a detta di taluni, “l’ordine” esoterico par excellence, rappresentando “de facto” l’ultima parvenza ufficiale, in un’Occidente fondamentalmente scettico ed agnostico, di un sapere misterico tale da poter vantare una plurisecolare presenza sullo scenario occidentale. Massoneria evoca complotti, uomini incappucciati, servizi deviati e chissà quali altre oscure trame, ma anche interi pezzi di storia patria che videro le organizzazioni massoniche fornire un rilevante apporto ideologico, culturale ed alfine operativo alla realizzazione del disegno dell’Unità d’Italia. Massoneria è tutto questo, ma anche di più. Massoneria ci riporta ad una modalità d’agire antica quanto l’uomo stesso, ovverosia quella di legarsi in società segrete che prendevano le proprie mosse dall’esigenza di rapportarsi ad un totem protettore, ad un animale sacro che spesso richiamava alla mente degli adepti l’uccisione di un padre primordiale, al cui posto quest’ultimo veniva eretto, a monito e simbolo dei limiti all’azione degli appartenenti al clan comunitario.