Breve storia di una foto

Creato il 19 gennaio 2012 da Paz83

Mesi fa scattai questa foto, con il consenso della mamma ovviamente. Per svariate ragioni non me la sono mai sentita di pubblicarla (fino ad oggi), forse per una sorta di pudore che mi consigliava di non gettare nel calderone della rete, alla mercé di tutti, il volto di una bambina che non poteva darmi il suo accordo, esprimermi la sua volontà in un senso o nell’altro. Ho resistito, nonostante la prepotente voglia di condividere quel sorriso così genuino, non ancora intaccato dalle dinamiche della vita di adulti. Me lo ricordo ancora, il momento in cui si girò ferma a fissarmi, con la faccia che esplodeva in quel sorriso gratuito senza pretendere nulla in cambio. Decisi di immortalarlo, quel faccino che viaggiava nella seconda classe assieme a me. Poi rimase li per mesi, accantonata assieme ad altre mille foto che non hanno più visto la luce. A fine ottobre spulciando le cartelle con le foto è tornata fuori. Erano giorni un po’ depressi, così decisi di usarla come desktop, perché la mattina quando accendevo il computer mi faceva stare bene, incominciavo la giornata con un sorriso. Quando arrivarono poco più avanti le vicende di Roma, e quella delle classi di Trenitalia e gli ennesimi gesti xenofobi mi ritrovai a pensare a quel viaggio, a fissare quella foto, a capire che, nonostante tutto c’è sempre un briciolo di bellezza a questo mondo. Qualcosa per cui vale ancora la pena alzarsi, indignarsi, protestare. Qualcosa per cui valga ancora lo sforzo a sorreggere, davanti a tutte le brutture, il vessillo della straordinarietà umana nelle sue meravigliose differenze. Così, ieri notte mi sono addormentato pensando che se fino a quel momento non avevo mai avuto il pudore di non postare cose brutte allora non avrei dovuto averlo nemmeno nel postare quelle belle.


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