(Immagine proveniente dalla pagina facebook di Sguardi sui Generis)
La violenza sulle donne si manifesta in tante forme diverse, ma tutte ugualmente subdole, insidiose, pericolose.
Abbiamo imparato che la violenza sulle donne può esercitarsi anche attraverso un’immagine, una foto, una frase. L’immagine di quella donna chinata sul water con le dita vicine alla bocca nell’ atto di procurarsi il vomito è una forma di violenza. Alcune immagini fanno più male di un pugno allo stomaco, alcune immagini ti rimangono fisse in mente e te le porti dietro.
A molte e molti di noi, per le proprie esperienze, per i propri incontri, per le proprie diverse sensibilità, questa immagine probabilmente racconta qualcosa, rimanda ad un immaginario legato ad una malattia terribile.
Io vorrei avere avanti chi ha “creato” e chi ha permesso che una immagine del genere circolasse per sputare addosso a queste persone tutta la mia rabbia, per guardarle negli occhi e farle sentire piccole, piccolissime.
Loro hanno permesso che io e quante altre? quanti altri? stessi male davanti a quell’immagine, per cosa poi? Per pubblicizzare un cesso e due piastrelle!
Queste immagini sono apparse su un volantino, un volantino che alcuni abitanti di Torino e di Collegno si sono ritrovati nella loro cassetta della posta. Apre un nuovo supermercato del fai-da-te Bricomatt ( qui il sito dell’azienda) che pubblicizza i sui prodotti attraverso una donna-wc. Siamo abituat* alle donne che parlano con batuffoli di polvere, alle donne che lanciano agguerrite sfide a piatti lerci all’inverosimile, ma la donna-wc ci mancava.La donna appare con abito roso fuoco, colore della passione, pronta a pitturare il muro seduta comodamente sulla tazza del water. O mentre si accinge a “liberare le proprie fantasie” (?) con il sedere all’aria. Abbiamo la donna sexy, la donna povera idiota che ha incomprensibili relazioni con arredi sanitari, abbiamo frasi di accompagnamento che riescono nella quasi impossibile impresa di rendere il tutto ancora più odioso. Non mi capacito, non riesco a capire il perché, come sia stato possibile concepire una robaccia del genere!
Con l’immagine della donna china sul water si è raggiunto un livello a mio parere passibile di denuncia. Qui non abbiamo bisogno solo dello IAP (al quale invito a segnalare subito questo scempio), qui con il banalizzare la bulimia, con l’usare in maniera strumentale una malattia si è andati ben oltre!
La Casa delle donne di Torino si è espressa con queste parole in merito al volantino della Bricomatt:
“Questa pubblicità viene messa in tutte le buche delle lettere di Collegno e in alcune zone di Torino, ovvero alla portata di tutte/i, bambine/i compresi. Per reclamizzare i suoi prodotti, in particolare un water, viene usata una figura femminile accompagnata da slogan a dir poco sbalorditivi che ledono la dignità della persona e sostengono una cultura fondata sull’aggressività e l’offesa. La prima cosa che ci viene in mente di fare è quella di diffondere il più possibile la nostra indignazione e la nostra voglia di urlare “Basta!!!”Come associazioni stiamo valutando tutte le possibilità, anche quelle che la legge ci consente, per difenderci da queste indecenti e volgari violenze.
Casa delle donne di Torino e Arci Vallesusa”
Aiutiamo a diffondere il più possibile la nostra indignazione, la pagina facebook della Bricomatt è già piena di messaggi di sdegno e di rabbia, facciamoli aumentare! Dobbiamo essere arrabbiati e arrabbiate e riversare su chi ci fa violenza la nostra rabbia!
Usare corpi di donne sessualizzati per pubblicizzare pezzi d’arredamento è violenza sulle donne, fare apparire le donne come sexy bambole un po’ sceme è violenza sulle donne, banalizzare una malattia che colpisce tantissime donne e uomini è violenza sulle donne ed è pure da stronzi, da esseri privi di coscienza morale e da persone veramente di basso livello.
A chi ha creato e diffuso questo volantini auguro dal più profondo del mio cuore di passare tanto, ma tanto tempo della loro vita seduti su quella tazza del cesso.