L’ho appreso prima dalla viva voce di Colin Firth a Venezia (nel solito impeccabile italiano british, oh dear I love him). Che poi, averlo a 160km da me, 2 ore e mezza di treno, mi fa pure incazzare, ma sorvoliamo. Io finché non molla quella strafiga spilungona della moglie non lo voglio, nossignori.
Bridget Jones 3, si farà. E’ in lavorazione, i protagonisti sono i soliti, la Zellweger (che dubito re-ingrasserà, un conto è farlo a 30 anni, un conto a 40 e passa, e poi è sempre tutta tirata ultimamente, chirurgo plastico ci cova), Hugh Grant e Colin Firth. La Fielding sta pensando al terzo capitolo letterario, ma sembra che i due progetti siano slegati, anche se lei lavorerà alla sceneggiatura. Ho trovato questo in rete (ma non so se sia vero):
Proprio Firth, che interpreta Mark Darcy, ha raccontato a ENTERTAINMENT WEEKLY alcuni dettagli della trama: “Posso dirvi che Bridget e Mark non riescono ad avere figli. Quindi lei commette l’errore di tornare da Daniel Cleaver [il personaggio di Hugh Grant] abbastanza da rimanere incinta. Ma lui la lascia e lei rimane a piedi. Indovinate un po’ chi viene a salvarla?”.
Mi piacerebbe produrre una critica sensata sul progetto, partorire una riflessione profonda e cinematograficamente interessante sulla questione, ha senso o no fare Bridget Jones 3? Ci sono ancora delle cose da dire sulla vicenda? Funzionerà con gli attori invecchiati di 10 anni? E altre domande del genere, mi piacerebbe sì.
La verità è che sto godendo come un cinghiale a cui hanno appena dato una compagna per accoppiarsi e un piatto di lasagne. La verità è che io il seguito di Bridget Jones lo sognavo da anni. La verità è che basta che ci sia Colin Firth che io sono contenta. La verità è che non vedo l’ora porca paletta.