Nel provvedimento - emesso dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Lecce, su richiesta dei pubblici ministeri della distrettuale antimafia salentina - si contestano i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione consumata e tentata, porto e detenzione illegale di arma da sparo, danneggiamento aggravato e incendio aggravato.
Nelle fasi esecutive dell'operazione - che avvengono sotto la direzione del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato - sono impegnati circa 100 agenti della Squadra mobile brindisina, del commissariato di Mesagne e del Reparto prevenzione crimine, con l'impiego di unità cinofile.
Le indagini - coordinate dal capo della squadra mobile brindisina Francesco Barnaba, e svolte dagli agenti della mobile e del commissariato di Mesagne - hanno consentito, secondo gli investigatori, di delineare i nuovi assetti della criminalità organizzata, individuando gli attuali referenti sul territorio.
Oltre agli arresti sono in corso numerose perquisizioni domiciliari.
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