LOS ANGELES – Britney Spears triste e angosciata. Secondo il magazine online “Radar” sembra proprio che Britney abbia passato, nella sua vita, dei momenti davvero difficili. Sam Lutfi, ex confidente e sedicente manager di Britney, negli ultimi giorni ha rivelato alcuni sms scritti dalla cantante dal contenuto scioccante tra dichiarazioni forti e accuse ai propri genitori.
Come scrive Giornalettismo, si tratterebbe di sms di difficile interpretazione di cui però si può intuire il senso generale:
“Britney, che solo qualche anno fa cantava di «non essere più una bambina ma non ancora una donna» si lamenterebbe dell’eccessiva durezza del padre e di quanto fosse difficile la sua vita sotto la tutela del genitore, nel periodo in cui perse l’uso dei propri beni a causa delle sue preoccupanti condizioni psico-fisiche. «È così cattivo – si legge in uno dei messaggi pubblicati da Lutfi – Non posso credere che possano avermi ferita così. Io non credo in niente, ma il mio cuore si sente meglio quando parlo con te. Mio padre legge ogni cosa, mi mancano i miei bambini e ho davvero tanta paura che non li rivedrò mai più». E ancora: «A loro non interessa nulla di me, vogliono solo i miei soldi e i miei bambini – scriveva Britney – Mi hanno rubato la voce e segnata per la vita. Non dimenticherò mai quando hanno messo sotto controllo il mio telefono, odio la mia vita… [...] Vi hanno raccontato un sacco di storie con tutti questi avidi avvocati…”. E l’ex principessina del pop tira in ballo anche l’ex fidanzato, Jason Travick, «Jason è l’unica persona con cui posso parlare, perché io gli piaccio ma io non sento la stessa cosa, ma lui è bravo con i miei bambini. Sono tanto triste, mi sento così persa»“
Non appena sono girate le voci su questi presunti messaggi, sono iniziate le polemiche. Non tutti infatti credono alla veridicità del contenuto pubblicato: Lutfi ha replicato sdegnato, insistendo sul fatto che si tratti di sms autentici scritti dalla cantante tra il 2007 e il 2008, dopo la sua crisi in seguito alla nascita del suo secondo figlio e il ricovero coatto in ospedale