Il Giudizio di Carlo Lanna Summary:
Nuove grandi (grandissime) emozioni per uno show che ormai è già cult
Dopo il flop colossale di Gracepoint – remake piuttosto mal riuscito di Broadchurch – si torna a parlare di grande qualità. Si, perché dallo scorso 5 gennaio la serie crime più amata e lodata degli ultimi anni, è tornata in tv con la seconda ed attesissima stagione. Broadchurch è sulle frequenze dell’ITV, network inglese, con i nuovi attesissimi episodi, un plot anch’esso nuovo di zecca ed un bagaglio sconfinato di sensazioni e grandi emozioni. David Tennat idealizzato come l’immortale signore del tempo, torna a vestire i panni del detective Alec Hardy ed insieme alla sua collega Ellie Miller, è pronto a confrontarsi con la dura realtà dei fatti, con un processo che sconvolge nuovamente l’animo della piccola città rurale di Broadchurch.
La seconda stagione, di cui sono previsti 8 episodi, colpisce e stupisce fin dal primo minuto; senza che in rete fosse trapelato uno spoiler sul nuovo ciclo di appuntamenti, lo spettatore si è trovato di fronte un quadro narrativo diverso, un sequel a tutti gli effetti che traendo forza da quanto è stato raccontato lo scorso anno, il plot ha brillato per affabilità e tensione stilistica. Nessuno si aspettava che la seconda stagione potesse eguagliare in bellezza e contenuti la prima, eppure lo show di Chris Chibnall, ha vinto una scommessa che sembrava persa in partenza. Sarà forse a causa di un’atmosfera tesa ed a tratti asfissiante, di una recitazione intensa e decisa eppure Broadchurch si conferma nuovamente e per la seconda volta, la serie tv più bella, magnetica e profonda che l’universo seriale inglese ha regalato al grande pubblico. Un successo che rischiava di essere appannato da quel remake americano, Gracepoint, andato in onda sulla FOX lo scorso ottobre che quasi ha distrutto la memoria di Broadchurch, invece il pubblico ha capito fin da subito la differenza ed ha saputo aspettare con calma e parsimonia, valutando accuratamente il prodotto.
La qualità è innegabile di questa seconda stagione e si può soltanto pensare che, la serie, continuerà a regalare tanti colpi di scena se questi sono i presupposti. Due infatti sono le linee narrative che prendono forma. Da una parte troviamo il processo all’assassino di Danny e dall’altra vediamo come il passato del detective Hardy ritorna prepotentemente nella sua vita. Il processo regala uno stravolgimento che mette in cattiva luce il lavoro di Alec Hardy e del sergente Miller – senza dimenticare lo sconforto e la rabbia che invada la famiglia Latimer; mentre una donna sotto protezione dall’affabile detective, invoca una richiesta d’aiuto. Il suo ex marito accusato di un omicidio poi prosciolto torna pericolosamente nella vita della donna.
Lo svolgimento della trama è tutto lasciato al caso, c’è solo quella consapevolezza di aver creato un prodotto di alto profilo, che inneggia al capolavoro con pochi e semplici gesti. David Tennat è assolutamente perfetto nel ruolo, ancora più incisivo rispetto allo scorso anno, Olivia Colman racchiuse in se tutto il dolore di una moglie tradita ed i nuovi personaggi sono calati perfettamente nella narrazione senza forzature o richieste assurde. C’è chi, dal’altro canto, afferma di aver trovato intrigante la nuova linea narrativa ma forzato l’intero sviluppo; nessuno sembra essersi accorto che Broadchurch ha giocato saggiamente con tutti i clichè della storia stessa. Dopo l’arresto del vero assassino ora le prove vanno analizzare e, l’accusa e la difesa, si faranno guerra in tribunale. Il passato di Hardy poi, è un atto dovuto che sia venuto alla luce, in modo tale da poter conoscere a fondo tutte le sfaccettature del suo criptico carattere. Se tutte le narrazioni fossero stentate come Broadchruch, forse, il mondo seriale avrebbe tutto un altro volto.
Di Carlo Lanna per Oggialcinema.net