Con una mossa che era nell’aria ormai da qualche giorno visto l’andamento in classifica e il gioco tutt’altro che spettacolare, i Brooklyn Nets ieri sera hanno deciso di licenziare coach Avery Johnson. Il proprietario Prokhorov e il GM Billy King hanno preso questa decisione dopo che la nuova franchigia newyorkese ha perso 10 delle ultime 13 gare disputate, il che ha creato malumore anche all’interno del roster. Al momento la squadra è stata affidata all’assistente PJ Carlesimo ma si attendono nelle prossime ore sviluppi importanti, con nomi molto interessanti accostati alla panchina dei Nets.
Oltre alle tante (troppe) sconfitte subite nelle ultime settimane coach Johnson paga un malcontento piuttosto diffuso all’interno della squadra, a partire da quello della stella Deron Williams, che solo qualche giorno fa aveva rilasciato una dichiarazione in cui apertamente spiegava di trovarsi in difficoltà ad adattarsi agli schemi dell’ex play degli Spurs. Oltre all’ex Jazz anche Kris Humphries, passato da titolare inamovibile a fuori dalla rotazione aveva fatto capire di non essere per nulla felice della situazione tanto che si parlava di una possibile trade che lo coinvolgesse. I dubbi intorno all’operato di Johnson rimangono visti i tantissimi cambiamenti nel quintetto titolare delle ultime settimane, sintomo della mancanza chiara di un assetto e di un’idea, con giocatori protagonisti in campo la sera prima, relegati a riserve per qualche minuto la sera dopo.
Deron Williams in una intervista ha voluto ribadire di non essere lui il colpevole del licenziamento di Johnson:
“Ho appreso la notizia come molti di voi. Non ho mai avuto un colloquio con Billy [King, ndr] per parlare di argomenti come questi. Coach Johnson è stato uno dei veri motivi perchè questa estate ho firmato il nuovo contratto con i Nets, lo scorso anni mi sono divertito molto a giocare per lui. Quest’anno le cose non stavano andando nel migliore dei modi, ma siccome sento le vostre insinuazioni sul mio peso nel licenziamento, ripetendo quello che avrei fatto a Utah con coach Sloan, ci tengo a dire che non c’entro nulla con il licenziamento e che sono dispiaciuto.
Le mie dichiarazioni sul nostro modo di giocare erano riferite a una domanda sul confronto tra questa squadra e i miei Jazz. Tutto qui. Sono io il primo a sapere che sto giocando male e che dobbiamo capirci con JJ [Joe Johnson, ndr] per giocare insieme. Ma se io vado male è colpa del coach? No! E questo lo sappiamo tutti.”
Ora Brooklyn si trova di fronte ad un altro bivio, non facile per una franchigia che ha già dovuto attraversare parecchi cambiamenti negli ultimi mesi, ovvero la scelta del nuovo allenatore. I primi due nomi che piacciono alla dirigenza sono quelli di Phil Jackson e Stan Van Gundy, con il primo che potrebbe essere convinto dai soldi (tanti) messi sul piatto dal proprietario russo e dall’avventura di allenare a NY. Si fanno anche i nomi di Nate McMillan e Jerry Sloan, con il secondo però che ha avuto dei contrasti ai tempi di Utah proprio con il leader Deron Williams, e appare quindi difficile un possibile ingaggio.
L’idea suggestiva, infine, potrebbe essere quella di un allenatore ad interim fino all’estate, quando gli ottimi rapporti con Mosca potrebbero convincere Ettore Messina e il suo attuale assistente, Quin Snyder, a tornare negli USA per un’avventura di massimo livello.