Brooklyn Nine-Nine, un distretto di polizia tutto da ridere

Il giudizio di Marco Goi

Summary:

Brooklyn Nine-Nine è una nuova serie crime. L’ennesima. Avete già smesso di leggere l’articolo? Eh no, dai, stavo solo scherzando. Brooklyn Nine-Nine ha per protagonisti i poliziotti di un distretto di New York City, ma non è una serie crime, è una nuova comedy targata Fox partita da poche settimane negli Stati Uniti. Nonostante finora gli ascolti americani non siano stati dei più fenomenali, la serie funziona, strappa più di una risata, cosa che non si può dire di molte altre comedy in circolazione, e presenta un gruppetto di personaggi uno più idolesco dell’altro.

Il protagonista principale nonché mattatore della serie è Andy Samberg. Per gli amanti della comicità a stelle e strisce è un nome che non ha bisogno di presentazioni, per tutti gli altri è meglio spendere qualche parolina sul suo conto. Andy Samberg è un po’ il nuovo Adam Sandler, che ricorda non solo per il nome simile ma anche fisicamente, e fa parte del gruppo di comici The Lonely Island, degli habitué del Saturday Night Live e autori tra l’altro di varie canzoni di successo negli USA, in collaborazione anche con nomi prestigiosi come Justin Timberlake, Lady Gaga, Robyn e molti altri.

Samberg è poi apparso in varie pellicole, da Hot Rod – Uno svitato in moto a Separati innamorati, e si è fatto inoltre notare dalle cronache gossippare di recente per via del suo matrimonio con la star della musica indie-folk Joanna Newsom. Adesso il simpaticissimo e lanciatissimo attore tenta il grande salto come protagonista di una serie tv in cui veste i panni di un detective tanto geniale e brillante nel catturare i furfanti, quanto sbruffone e indisciplinato nei suoi modi di fare. Un lupo solitario molto infantile che si trova in eterna competizione con la caliente collega, la detective Amy Santiago (Melissa Fumero), con cui c’è anche una certa tensione sessuale. Almeno secondo lui.

Il cast di Brooklyn Nine-Nine

Il detective Jake Peralta interpretato da Andy Samberg deve inoltre fare i conti, oltre che con la detective latina brava (quasi) quanto lui, anche con un nuovo boss, il capitano Ray Holt (Andre Braugher di recente visto in Last Resort), un burbero uomo di colore dichiaratamente gay che è un tipo alquanto difficile da decifrare: che provi gioia, dolore o rabbia, la sua espressione facciale non cambia mai.

A completare il quadro di questo distretto di polizia efficace ma anche piuttosto eccentrico ci sono poi il duro dal cuore tenero Terry Crews, l’imbranato Joe Lo Truglio, la segretaria tutto fare con la battuta sempre pronta Chelsea Peretti e la cattivissima Stephanie Beatriz, forse il personaggio migliore del lotto; provate a immaginare la dottoressa Cristina Yang (Sandra Oh) di Grey’s Anatomy in versione poliziotta e non ci sarete andati troppo lontani.

Anche se per il momento il pubblico statunitense non la sta premiando più di tanto, Brooklyn Nine-Nine ha quindi tutte le carte e soprattutto tutti i personaggi in regola per poter funzionare e potersi trasformare in un piccolo cult. Tra le sue armi vincenti, oltre a un cast perfettamente in parte, c’è anche una comicità magari non delle più immediate, ma che sanno conquistare sempre di più episodio dopo episodio. Proprio come altre comedy incentrate su gruppi di lavoro come Veep o Parks and Recreation. Non è un caso allora che gli autori di Brooklyn Nine-Nine provengano proprio dal team di sceneggiatori di quest’ultima. A cambiare in questo caso è il gruppo di lavoro, con i riflettori puntati su degli sbirri. E allora, se pensavate che le serie ambientate nei distretti di polizia non facessero per voi, Brooklyn Nine-Nine è pronta a farvi ricredere. A colpi di risate.