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Brugnone: “Partire dai giovani e dal nostro piccolo per cambiare l’Italia”

Creato il 15 gennaio 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

“Lo Stivale Pensante” ha intervistato Massimo Brugnone, candidato per ricoprire del ruolo cardine dei “Giovani Democratici” del Pd di Busto Arsizio.

Il candidato alla guida dei Gd di Busto Arsizio, Massimo Brugnone

Il candidato alla guida dei Gd di Busto Arsizio, Massimo Brugnone

Il ventiseienne ha una grande esperienza in campo sociale con un impegno politico svolto nell’Associazione “Adesso Ammazzateci Tutti” fino al 2012. Oggi ha deciso di candidarsi alla guida dei Gd del Pd bustocco, che ad 11 giorni dalle elezioni vede il solo Brugnone come candidato pubblicamente. Ha un blog che segue personalmente su “Il Fatto Quotidiano”.

E’ da anni che sei impegnato politicamente, ed ora anche all’interno del Partito Democratico. Da cosa nasce questa passione?

La prima volta che mi sono impegnato politicamente è stata in quarta superiore quando al Liceo scientifico di Busto Arsizio è arrivato un nuovo Preside che ad inizio anno prese due provvedimenti: chiudere la radio ed anche i cancelli di scuola che aprivano mezz’ora prima dell’inizio delle lezioni. Incominciai andando a parlare con lui, poi capii che la strada più opportuna per far rispettare i diritti degli studenti era solo una: candidarmi in Consiglio d’Istituto. Così feci. Eravamo due liste contrapposte, la mia perse e quindi venni eletto solo io, mentre dell’altra lista vennero eletti in tre. L’anno seguente però vincemmo nettamente noi e io ricoprì anche il ruolo di Presidente dell’Assemblea.

Di cosa ti sei occupato in passato quando facevi parte del movimento antimafia “Adesso Ammazzateci Tutti”, sorto dopo l’omicidio Fortugno?

Per dirla con i nomi dei ruoli sono stato Coordinatore regionale in Lombardia e membro dell’Esecutivo nazionale. Per spiegarla effettivamente mi sono occupato di sviluppare il più possibile progetti di educazione alla legalità nelle scuole (dalle elementari alle superiori), organizzare incontri, seminari, assemblee, sia pubbliche che private. Studiare il fenomeno mafioso, le carte processuali, capirne la rilevanza nel nostro territorio e parlarne, parlarne, parlarne, cercando di far crescere una coscienza civile ancora oggi troppo sopita.

Come reputi quell’esperienza?

Rispondo con due esempi. Il primo: bambini di quinta elementare che da soli sono riusciti, con le loro parole ovviamente, a dirmi i tre motivi necessari affinché si possa applicare la misura di custodia cautelare prima della sentenza definitiva di condanna. Sfido chi legge a capire di cosa sto parlando. Loro lo hanno fatto, da soli. Il secondo: un progetto sviluppato con quattro classi di seconda superiore in cui ogni classe si è occupata di un tema diverso riguardante le mafie (traffico stupefacenti, prostituzione, racket e usura, rapporti con la politica). I ragazzi hanno fatto incontri con relatori esperti nei vari settori, poi fatto ricerca sui vari temi ed infine esposto alle altre classi e in una serata al pubblico, il risultato del lavoro. Oggi, dopo quattro anni, mi sono ritrovato alcuni di quei ragazzi impegnati nel sociale, chi nel volontariato, chi iscritto a un partito, chi rappresentante d’istituto. Questo vuol dire obiettivo centrato: non importa in quale associazione o partito o gruppo educativo si stanno impegnando, ma lo stanno facendo. E voglio mantenere la convinzione che un pò è stato d’aiuto anche il nostro progetto.

Dopo le dimissioni come coordinatore all’interno del movimento, hai deciso, sin da subito, di schierarti a favore di Renzi come segretario del Pd. Cosa pensi del sindaco di Firenze? 

Ad oggi ha bloccato, da neo Segretario, ed è riuscito a rimediare ad una pessima figura dei nostri rappresentanti in Senato sul tema del gioco d’azzardo ed ha fatto ritirare il provvedimento che tagliava 150 euro agli insegnanti. Sta incalzando ogni giorno il Governo e l’opposizione sulla legge elettorale ed è riuscito a farla calendarizzare alla Camera. Come Sindaco di Firenze dico solo che è una città pilota sul progetto del trasporto intelligente in ambito di smart city e penso sia una delle amministrazioni più trasparenti in Italia. Cosa penso di lui? Che è intelligente, determinato, ha intorno a sé una buona squadra ed è anche un buon comunicatore; al contrario di quel che molti pensano ha molte idee piene di contenuti. Quel che penso, inoltre, è che non dobbiamo fare di Renzi un Berlusconi di sinistra. È sicuramente un leader, è sicuramente bravo, ma è semplicemente l’attuale Segretario del PD. Non è né un capo né uno a cui bisogna demandare tutto e su cui sottostare ad ogni sua decisione. È una forza che serviva al PD per incominciare a diventare un vero Partito Democratico europeo. Da solo però non fa nulla, dobbiamo impegnarci tutti mica per il bene di Renzi o del PD, ma per quello del Paese.

I Giovani Democratici di Busto Arsizio

I Giovani Democratici di Busto Arsizio

Ora hai deciso di fare un ulteriore passo in avanti: ti sei candidato alla guida dei Giovani Democratici di Busto Arsizio. Come mai questa scelta?

A Busto Arsizio come detto prima faccio attività politica (non partitica, ma comunque politica) da otto anni. Non credo sia il totale di tempo che hai a disposizione o una tessera di partito che hai in tasca che ti debba permettere di candidarti a certi ruoli, ma semplicemente l’esperienza realmente maturata in qualsiasi ambito, le idee che hai, la passione e la voglia di fare, di metterti in gioco e soprattutto di metterci la faccia. Candidarsi a Segretario dei Giovani Democratici vuol dire metterci la faccia, ma dietro ci sono altri ragazzi come me, altre idee simili alle mie e diverse dal modo in cui sono stati portati avanti fino ad oggi i GD sul nostro territorio. È un’idea antitetica a quella della pancia, ma dobbiamo tornare a far innamorare le persone alla bellezza della Politica, del mettersi al servizio degli altri. Molti giovani fanno volontariato, partecipano ad associazioni culturali, ma non provare a parlargli di iscriversi ad un partito. Eppure non si rendono conto che anche loro stanno facendo Politica, cambia solo il mezzo. C’è un “però”, però: alla fine a candidarsi alle elezioni, amministrare una città, una regione o l’Italia intera lo puoi fare solo attraverso un partito. Ed allora stai fermo a guardare o incominci a metterti in gioco? È semplicemente questa la domanda a cui ho dato una risposta: mi sono messo in gioco.

Insieme agli organi regionali del Pd hai istituito il Forum della legalità del Pd lombardo. Che attività svolgete e quali sono i vostri scopi? 

Vorrei premettere, anzitutto, che il Forum è nato lo scorso luglio dopo un confronto con l’attuale Coordinatore politico del PD lombardo, Alessandro Alfieri, e il Presidente della Commissione speciale antimafia del Consiglio regionale, Gian Antonio Girelli. Ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti una cosa: l’antimafia sociale e civile, in Lombardia come in tutta Italia, è abbandonata a singole iniziative di associazioni e giornalisti. Manca una vera volontà politica di affrontare il tema. Quindi cosa fare? Alfieri e Girelli non ci hanno pensato su due volte: incominciamo ad occuparcene con i mezzi che abbiamo a disposizione. Il Forum, a differenza dei Circoli o altri organismi del partito, è tematico, aperto alla partecipazione di non iscritti, snello e con possibilità più agili di lavoro. Primo scopo è quello di capire come il PD internamente intende affrontare il problema della lotte alle mafie, guardarsi dentro e capire quali paletti vuole ergere per evitare infiltrazioni al proprio interno (ce ne sono state e probabilmente altre ce ne saranno, inutile prendersi in giro). Secondo scopo è quello di raccogliere idee ed informazioni e cercare di proporle realmente in azioni politico-amministrative: dalle delibere nei Consigli comunali alle leggi regionali e nazionali. Oggi siamo concentrati sul gioco d’azzardo. La legge approvata in Consiglio regionale è stata scritta dal PD e siamo impegnati come PD lombardo nella raccolta di firme per la legge d’iniziativa popolare promossa da Legautonomie e Terre di Mezzo.

Cosa critichi all’amministrazione della tua città e cosa pensi dovrebbe cambiare?

Quanti giorni abbiamo a disposizione? A parte gli scherzi, abbiamo appena superato la prima metà del secondo mandato dell’Amministrazione Farioli (PdL e Lega Nord). Sono passati quindi sette anni e mezzo da quando c’è questa stessa maggioranza e se torno indietro al 2006 e mi guardo intorno mi dico solo una cosa: non è cambiato niente. Busto Arsizio è ferma, immobile. Il che potrebbe andare anche bene a molti, non a me. Siamo la sesta città della Lombardia, abbiamo il secondo Tribunale più grande della Regione, abbiamo dato vita a celebri cantanti, violinisti, registi atleti, eppure sogniamo sempre Milano o le altre città d’Italia. Io voglio sognare Busto Arsizio. Quest’amministrazione però è solo stata capace di annullare qualsiasi evento culturale (da ultimo non si è celebrato il concerto di capodanno), non dare sostegno a nessun tipo di iniziativa giovanile e semplicemente far costruire cemento su cemento senza nemmeno essere in grado di valorizzare le bellezze artistiche che pur ci sono. Innovazione nemmeno a parlarne. Prima parlavo di Firenze come capofila in un progetto di smart city e probabilmente a Busto Arsizio nemmeno sappiamo cosa sono le smart cities. Cosa dovrebbe cambiare? Tutto. Ma non perché alla fine non cambi niente. Ci vuole una rivoluzione a Busto Arsizio, ma una rivoluzione culturale. Ed io son convinto che i cittadini con cui farla questa rivoluzione ci siano, mancano solo le opportunità. Noi questo dobbiamo fare: creare opportunità.

Un incontro del Forum della Legalità del Partito Democratico con Nando Dalla Chiesa

Un incontro dei Gd di Busto Arsizio alla festa democratica a Cassano Magnago, con Nando Dalla Chiesa

Quali sono le attività che hai svolto finora nel Pd bustocco?

Dividiamole in due. Le attività prettamente “elettorali-congressuali”: la campagna per le regionali in cui in provincia di Varese siamo riusciti ad eleggere Alessandro Alfieri come Consigliere regionale e quella per Samuele Astuti e Matteo Renzi entrambi vincenti come Segretario provinciale e nazionale. Contestualmente io, nel piccolo, sono stato eletto nella Direzione del Circolo di Busto Arsizio. Campagne politico amministrative: la battaglia (purtroppo persa) per adottare la Carta di Pisa nel Comune di Busto Arsizio ed altre proposte-interrogazioni sviluppate con i Consiglieri comunali. Quel che dobbiamo riuscire a comunicare ai cittadini è che chi è impegnato in un partito può essere veicolo di richieste da portare all’attenzione dell’Amministrazione, oggi che siamo in minoranza, e da attuare direttamente se mai un giorno saremo maggioranza.

Sul tuo sito c’è il programma per le elezioni ed è interessante andare a vedere di cosa parli. Per esempio, l’accordo per la costruzione del Palaghiaccio a Busto. Qual è la situazione e cosa è successo?

D’intesa con l’allora Presidente della Provincia di Varese Marco Reguzzoni (Lega Nord) è incominciata la costruzione di questo Palaghiaccio. Per vari motivi i lavori si sono interrotti ed oggi il comune ha stipulato una convenzione con la Provincia per ultimarli dandogli o la stessa destinazione o altra. Ora il problema principale è che a Busto Arsizio non esistono squadre o associazioni sportive che praticano sport sul ghiaccio, il vicino impianto di Varese ha problemi di gestione, e noi avremmo gli stessi problemi a causa dell’alto costo di manutenzione dell’impianto. La mia domanda è: qualcuno ha mai interrogato i cittadini sull’utilità o meno di un Palaghiaccio? Troppo spesso la politica si rinchiude nelle proprie stanze e prende decisioni che poi hanno ricaduta su migliaia di cittadini. Nel programma per la Segreteria dei GD ho proposto di impegnarci almeno in questo: una consultazione circa le idee che hanno i cittadini in merito alla destinazione da dare a questa costruzione e capire se è realmente un’esigenza per la città oppure no.

Ti sei sempre impegnato, come dicevi prima, contro la criminalità organizzata, specie la ‘ndrangheta. Com’è la situazione a Busto? In che modo vorresti perseguire questa lotta nella tua attività politica?

A Busto Arsizio è storicamente presente una cosca mafiosa gelese, in più questa ha fatto affari con i vicini locali di ‘ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo. È dal 2007 che le carte della DIA dicono che a Busto Arsizio si paga il pizzo. Mi sembra ci si voglia nascondere dietro il famoso dito. Con una dura battaglia che va ancora oggi avanti (soprattutto con un esponente leghista) siamo riusciti ad istituire il primo “Organismo antimafia” del Consiglio comunale. Con questo abbiamo appena iniziato l’attività e sarà la prima relazione del Presidente a renderle note. Quel che è certo è che, come dicevo prima, ciò che è sempre stato portato avanti grazie al volontariato di associazioni per lo più composte da giovani, deve essere preso in mano dalla politica. Si possono e devono fare modifiche sia a livello amministrativo che a livello nazionale. Due esempi: incentivare le aziende private ad assoggettarsi alle regole di trasparenza che valgono per le aziende pubbliche (è già stato fatto in altri comuni) ed eliminare la prescrizione del reato nel momento in cui inizia il processo.

Che rapporto hai con l’attuale sindaco, la giunta e tutti i consiglieri del Comune di Busto? 

Rapporti col Sindaco? Istituzionali. Lo abbiamo sempre invitato, come è doveroso, alle varie iniziative messe in atto con Ammazzateci Tutti. Anche se di colore politico diverso bisogna comunque infondere il rispetto per le Istituzioni ed il Sindaco è una di queste. Con la giunta? È cambiata tre volte negli ultimi due anni e mezzo. Diciamo che in passato c’è stato un duro scontro con l’ex Assessore alla cultura. Non voleva sostenere la seconda edizione di Legalitàlia in Primavera che ha visto la partecipazione di cinquemila studenti. Lui ha tentato di ostacolarci, noi l’abbiamo fatta lo stesso. Con i Consiglieri comunali sto incominciando a condividere alcune attività, con quelli del PD ovviamente, alcune già fatte in passato con altri della minoranza (es. Carta di Pisa). Con i Consiglieri di maggioranza ovviamente il discorso è diverso. Ci si conosce, ci si confronta, poi purtroppo si hanno idee diverse. A noi la sfida di far diventare maggioranza le nostre idee tra i cittadini e poi in Consiglio comunale.

Matteo Renzi, insieme ad alcuni ragazzi tra cui Massimo Brugnone, ospite a Radio24

Matteo Renzi, ospite di Radio24, insieme ad Alessandro Milan (il conduttore) ed alcuni redattori, tra cui Massimo Brugnone

In tutta Italia la crisi economica influenza ed ostacola il futuro dei giovani. Anche a Busto è così? 

Questa domanda sfora il mio ambito di esperienza. Mi sto per laureare e l’unico lavoro che ho fatto è stato uno stage di sei mesi a Radio 24, quindi a Milano. Non ho i dati di occupazione giovanile riferiti alla nostra città. Sicuramente sarà un tema di cui occuparci come Giovani Democratici.

E la tua attività politica in città? Quali altre idee e proposte hai avanzato?  

Anche qui bisogna dividere due ambiti: l’attività partitica e l’attività politico-amministrativa. All’interno del partito con altri ragazzi stiamo cercando di proporre una modalità di gestione più nuova, cercando di utilizzare le nuove tecnologie comunicative e aprendo le porte alla partecipazione dei cittadini. Nonostante i cittadini in città si siano espressi a larga maggioranza a favore di Renzi, e quindi delle idee che rappresenta, il nostro Circolo è a “maggioranza bersaniana” (permettetemi la semplificazione politico-linguistica), ma ci si prova. A livello amministrativo sono l’ultimo degli iscritti, questa attività spetta ai Consiglieri comunali. L’unica proposta reale che posso dire di aver avanzato è quella sulla Carta di Pisa, purtroppo finita male.

Immagino tu abbia contatti anche con le scuole bustocche. Qualche idea o progetto formativo nel caso in cui venissi eletto?

Credo che i Giovani Democratici debbano rimanere fuori dalle scuole. Certo, dobbiamo favorire l’iscrizione di studenti, ma appunto dobbiamo far in modo che gli studenti si iscrivano ai GD, non che i GD entrino nell’aule scolastiche. Quel che dovremo fare come Giovani Democratici è invece rappresentare le istanze e affrontare le problematiche inerenti la scuola, questo sì. Dal problema dei trasporti (Busto Arsizio è polo scolastico per altri paesi limitrofi) ai problemi strutturali (mancanza di riscaldamento nelle palestre, strutture vecchie e non ristrutturate), per passare poi alle battaglie sul finanziamento ai progetti educativi. In questo caso la politica deve creare e fornire gli strumenti e poi lasciare all’ottima spontaneità degli studenti la decisione su come utilizzarli. Il problema oggi è che gli strumenti sono inesistenti.

I giovani cosa pensi possano fare per cambiare le sorti della tua città e dell’Italia intera?

Penso a un caro amico con cui abbiamo fondato l’associazione culturale Liberi di Pensare anni fa, con cui abbiamo portato Marco Travaglio e il Procuratore Caselli a Busto Arsizio alla sola età di 18 anni, ed al fatto che oggi lui a 26 anni sta facendo un dottorato presso l’Università di Davis in California ed insegna a ragazzi stranieri. Ecco noi, con altri ragazzi, a 18 anni abbiamo osato una piccola rivoluzione culturale riempiendo due teatri cittadini ed offrendo ciò che mai si era fatto prima in città. Ci sono altri giovani che organizzano manifestazioni culturali, fanno volontariato, si impegnano in attività educative o assistenziali. C’è solo un modo per cambiare le sorti di Busto Arsizio e dell’Italia: creare e diffondere cultura aumentando la partecipazione. Ed i giovani sono quelli con le idee più brillanti, la forza di alzarsi alle sei di mattina e lavorare fino alle due di notte, studiare, correre, pensare, gioire, sognare. Ci sono mille cose che possono fare i giovani per cambiare le cose, basta volerlo, desiderarlo e, semplicemente, farlo.

Tu cosa farai? Ti piacerebbe ricoprire un posto di spicco a Busto Arsizio?

Per ora pensiamo ad iniziare questo cammino coi Giovani Democratici, e già sarà difficile. Non è questione di posti di spicco, è questione di cose da fare. E soprattutto, puoi ricoprire tutti i posti che vuoi, ma da solo non fai niente.

Come vedi il Pd da qui alle prossime elezioni?

Lo vedo come oggi. E per oggi intendo proprio oggi, 15 gennaio 2014. Con un Segretario capace, intraprendente, che ha una buona squadra in Segreteria, che continua a sfornare idee e metterle sul piatto della bilancia. Personalmente non mi interessa si vada subito alle elezioni perché Renzi deve fare il Premier. Se Letta sarà in grado di recepire gli stimoli che arrivano dal partito non c’è bisogno né di rimpasto di Governo, né di cambiare Presidente del Consiglio. Non so se ce la farà, questo è il punto. Ma a questa domanda risponderanno solo i fatti nei prossimi giorni. Credo il PD oggi sia pronto sia a continuare così che ad una possibile sfida elettorale, ma solo dopo aver cambiato la legge elettorale e magari eliminato il bicameralismo perfetto.

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