Derek Fisher & Kobe Bryant
La sfida contro i nuovi Miami Heat è difficile, ma per questo ancora più affascinante e stimolante. Parola di Kobe Bryant, stella dei Los Angeles Lakers campioni in carica e protagonista in Cina di una visita per motivi di sponsor. Il numero 24 dei gialloviola, dopo aver subito una piccola operazione di pulizia al ginocchio, si è già detto pronto a ricominciare, per dare inizio alla caccia del secondo three-peat della sua carriera dopo i tre anelli messi insieme dal 2000 al 2002 insieme a Shaquille O’Neal. L’estate dei Lakers è cominciata intanto con la notizia fondamentale della riconferma in panchina di Phil Jackson, a dispetto dei suoi problemi alla schiena e con tanta voglia per il coach zen di entrare definitivamente, se non l’avesse ancora fatto, nella leggenda della pallacanestro. Poi è proseguita con il rinnovo del contratto di Derek Fisher, verso il quale proprio Bryant nutre sommo rispetto e per il quale ha speso parole molto importanti pur di non farlo andare a Miami.
I nuovi tasselli per completare un roster già di primo livello in cui rimarranno ovviamente Gasol, Odom, Bynum e Artest sono per ora tre: Steve Blake, Matt Barnes e Theo Ratliff. Il primo avrà il compito di alternarsi proprio con Fisher nel ruolo di playmaker, arriva a 30 anni con una buona dose di esperienza sulle spalle e con stagioni significative spese soprattutto a Portland, prima di giocare gli ultimi mesi della scorsa annata con la maglia dei Clippers. Barnes, uscito da Orlando e non proprio amico di Kobe se consideriamo gli screzi visti sul parquet nella finale di due anni fa, sarà comunque un cambio di lusso, anche se il minutaggio dell’ala, che sembrava destinata a Toronto, rischia di essere ridotto. Il 30enne di Santa Clara però vuole vincere un titolo ed è pronto a dare un contributo di qualità. Infine Theo Ratliff: 37 anni, una lunga militanza in Nba e scelto come pedina importante per lo spogliatoio e magari per dare qualche buon consiglio a Bynum, ancora atteso alla vera esplosione.
Sotto il sole della California, insomma, non si vuole lasciare nulla al caso. Perché Miami fa notizia, ma è Los Angeles la squadra da battere…
tratto da Sportitalia