Magazine Salute e Benessere

BtoBIO EXPO: “2010, tavola sempre più bio”

Creato il 17 febbraio 2011 da Alimentisani

Gli ultimi dati del bio in Italia e nel mondo confermano la crescita di un comparto sempre più importante a livello economico e sempre più ‘culturalmente’ di casa. Il bilancio 2010 dei consumi alimentari biologici in Italia conferma la crescita continua di un comparto che vale circa 3 miliardi di Euro, conta più di 48 mila addetti, è il primo esportatore al mondo (circa 900 milioni di Euro), tra i primi Paesi al mondo per superficie coltivata bio (oltre 1milione e 100mila ettari), è ai vertici per numero di aziende votate al bio e per la produzione di ortaggi, cereali, agrumi, uva, olive bio.
“Non ci sono solo i dati positivi sulla vendita – commenta Sergio Rossi, responsabile dell’organizzazione della nuova fiera del biologico certificato BtoBIO EXPO – ma anche, come si desume dall’edizione 2011 di Bio Bank, i ristoranti con menù biologico sono aumentati del 24% (da 199 a 246), gli agriturismi bio dell’11% (da 1178 a 1302), le mense scolastiche del 10% (da 791 a 872) e i negozi di alimenti bio, passati da 1132 a 1163"....“Prosegue, inoltre, il consueto monitoraggio del bio a livello internazionale con gli ultimi dati disponibili: anche qui – afferma Sergio Rossi – rileviamo numeri sempre più importanti: i prodotti certificati ‘bio’ sono garanzia di procedure adottate dall’intera filiera, e sono sinonimo di qualità, freschezza, naturalezza, perché gli standard richiesti sono molto severi nel controllo degli additivi chimici nei processi di produzione agricola, trasformazione, lavorazione e conservazione e impongono agli allevatori un tipo di allevamento più sano e genuino. Il bio certificato è sano, gustoso, sicuro. Per questo il consumatore premia il BIO: perché il cliente è sempre più selettivo, e l’attenzione alla qualità a 360° - valori etici, tutela ambientale, salubrità del prodotto consumato - è sempre più centrale nelle decisioni di acquisto”....“L’aumento dei consumi domestici di prodotti confezionati rispetto al 2009 è dell’11,5%, l’incremento dell’ortofrutta  fresca e sfusa è del 6,2%. Siamo ancora in fase di assestamento dei valori, ma le indicazioni che emergono dal rapporto Ismea/Nielsen sull’andamento dei consumi nei 12 mesi del 2010 sono chiare”, continua Rossi...“Nell’ortofrutta ci sono punte del +81% per le melanzane, del 18% per le mele, del 23% abbondante per le fragole, ad esempio; in generale, la comparazione del biologico con il convenzionale evidenzia per tutto il 2010 un andamento quasi sempre migliore del biologico, si nel comparto frutticolo che in quello orticolo”.
Tra i prodotti di punta – evidenzia la nota Ismea - , il 2010 ha evidenziato un’ottima performance per i lattiero caseari (+12,2% la spesa domestica rispetto al 2009) e per l’insieme costituito da biscotti, dolciumi e snack (+13,5%).
Positiva anche la dinamica dei consumi di frutta e ortaggi bio, in crescita del 4,2%, con buoni risconti inoltre per le uova (+7,5%), prodotto che rientra nella graduatoria dei cinque più venduti.
Il carrello degli alimenti biologici mette anche in luce l’ottimo bilancio delle vendite 2010 di pasta e riso (+22,3) e di salumi (+56,4%). Meno rilevante, ma sempre sostenuta inoltre, la performance di oli (+10,2%), pane e prodotti sostitutivi (+12,3%) e miele (+8%).
I COMPARTI
L’analisi di Rossi passa poi ai comparti: “l’ortofrutta ha un peso sul totale dei consumi domestici biologici italiani del 21,7%, il comparto cereali e derivati del 16%, l’olio del 4,3%, il lattiero-caseario del 18,6%, le uova del 8,4%”.
Il lattiero-caseario segna un incremento complessivo del 12,2% con segnali particolarmente positivi per il latte fresco (+26,2%) e burro (+16%).
L’olio prosegue il trend positivo, e registra un aumento del 3,6% sul 2009 rispetto all’olio convenzionale, il cui consumo è calato dell1,4%.
LA GEOGRAFIA
L’aumento dei consumi domestici di prodotti confezionati è costante, ed è così composto geograficamente (2010 vs 2009):
Nord Ovest: +8%
Nord Est: + 19,8%
Centro e Sardegna +4%
Sud e Sicilia: + 22,5%
L’aumento significativo di Sud e Sicilia si associa a un peso sul totale dei consumi BIO italiani dell’8,2%, mentre Centro e Sardegna ‘valgono’ il 20,2% del totale, il 29,8% il Nord Est e il 41,8% il Nord Ovest.
LA DISTRIBUZIONE
Il focus sui canali distributivi (negozi specializzati esclusi, che però già nei primi 10 mesi del 2010 registravano un solido aumento di vendite, tra il 15 e il 20%), sempre secondo i dati Ismea/Nielsen, evidenzia l’ottima performance degli acquisti BIO in Ipermercati e tradizionali (% sui dati in valore) rispetto al 2009:
Ipermercati, +19,5%
Supermercati +2,8%
Negozi Tradizionali +35,2%
Superette +25,5%
Hard Discount +15,4%
MONITORAGGIO INTERNAZIONALE BIO
Il settore bio internazionale ha saputo resistere ai venti della crisi.
Dopo lo storico giro di boa del 2008, in cui il mercato biologico mondiale ha superato quota 50 miliardi di US$, in Europa e USA, i mercati più importanti - eccezion fatta per la Gran Bretagna - le quote di mercato e le vendite di prodotti biologici sono aumentate.
Anche negli USA, dove il convenzionale nel 2009 si è fermato a un sotto la soglia del +2%, il mercato del biologico ha registrato un buon +5%. Il fatturato dei prodotti alimentari biologici vale 24,8 mld di US$.
In Europa, la crescita del bio (che vale 18 miliardi di Euro) ha registrato nel 2008 un altro aumento a doppia cifra: +10%.
A parte la Gran Bretagna, dove il calo del biologico nel 2009 è stato del 13% (ma che nel IV trimestre 2010 era in forte ascesa), ma in cui il settore della cosmesi naturale è cresciuto del 30%, raggiungendo i 40 milioni di Euro)
in Francia ha raggiunto i 3 miliardi di Euro (+400 milioni di Euro 2009 sul 2008, +15%, dove nascono 300 nuove aziende bio al mese)
in Germania i 5,8 miliardi (+10%) di Euro (dove nel 2010 hanno aperto 28 nuovi supermarket del biologico)
in Belgio è aumentato dell’11% (650 milioni di Euro)
in Olanda ha toccato quota 230 milioni di Euro (+20%)
in Austria, nel primo quadrimestre 2010, è l’aumento è stato notevolissimo: +30% sul 2008
I paesi dell'Est europeo hanno evidenziato forti incrementi soprattutto per quanto concerne la superficie coltivata. Nel 2009, la Polonia ha registrato un aumento del 7%, portandosi a 367.000 ettari. Nell’estate del 2010 la Repubblica Ceca registrava già un 11% di crescita rispetto all’anno precedente. La quota di superficie coltivata ammonta ora a oltre il 10% del totale, vale a dire 443.000 ettari.
Ulteriori info: www.btobio.it
Non perdetevi BtoBIO EXPO: la nuova fiera professionale, biennale, internazionale del biologico certificato. Milano, 8-11 maggio 2011. In contemporanea con TUTTO FOOD.
Fonte:Gustavo Capella, Sales&Communication Manager
Ferdinando Crespi, Media Relation
Fiere e Comunicazioni
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Gli ultimi dati del bio in Italia e nel mondo confermano la crescita di un comparto sempre più importante a livello economico e sempre più ‘culturalmente’ di casa. Il bilancio 2010 dei consumi alimentari biologici in Italia conferma la crescita continua di un comparto che vale circa 3 miliardi di Euro, conta più di 48 mila addetti, è il primo esportatore al mondo (circa 900 milioni di Euro), tra i primi Paesi al mondo per superficie coltivata bio (oltre 1milione e 100mila ettari), è ai vertici per numero di aziende votate al bio e per la produzione di ortaggi, cereali, agrumi, uva, olive bio.
“Non ci sono solo i dati positivi sulla vendita – commenta Sergio Rossi, responsabile dell’organizzazione della nuova fiera del biologico certificato BtoBIO EXPO – ma anche, come si desume dall’edizione 2011 di Bio Bank, i ristoranti con menù biologico sono aumentati del 24% (da 199 a 246), gli agriturismi bio dell’11% (da 1178 a 1302), le mense scolastiche del 10% (da 791 a 872) e i negozi di alimenti bio, passati da 1132 a 1163"....“Prosegue, inoltre, il consueto monitoraggio del bio a livello internazionale con gli ultimi dati disponibili: anche qui – afferma Sergio Rossi – rileviamo numeri sempre più importanti: i prodotti certificati ‘bio’ sono garanzia di procedure adottate dall’intera filiera, e sono sinonimo di qualità, freschezza, naturalezza, perché gli standard richiesti sono molto severi nel controllo degli additivi chimici nei processi di produzione agricola, trasformazione, lavorazione e conservazione e impongono agli allevatori un tipo di allevamento più sano e genuino. Il bio certificato è sano, gustoso, sicuro. Per questo il consumatore premia il BIO: perché il cliente è sempre più selettivo, e l’attenzione alla qualità a 360° - valori etici, tutela ambientale, salubrità del prodotto consumato - è sempre più centrale nelle decisioni di acquisto”....“L’aumento dei consumi domestici di prodotti confezionati rispetto al 2009 è dell’11,5%, l’incremento dell’ortofrutta  fresca e sfusa è del 6,2%. Siamo ancora in fase di assestamento dei valori, ma le indicazioni che emergono dal rapporto Ismea/Nielsen sull’andamento dei consumi nei 12 mesi del 2010 sono chiare”, continua Rossi...“Nell’ortofrutta ci sono punte del +81% per le melanzane, del 18% per le mele, del 23% abbondante per le fragole, ad esempio; in generale, la comparazione del biologico con il convenzionale evidenzia per tutto il 2010 un andamento quasi sempre migliore del biologico, si nel comparto frutticolo che in quello orticolo”.
Tra i prodotti di punta – evidenzia la nota Ismea - , il 2010 ha evidenziato un’ottima performance per i lattiero caseari (+12,2% la spesa domestica rispetto al 2009) e per l’insieme costituito da biscotti, dolciumi e snack (+13,5%).
Positiva anche la dinamica dei consumi di frutta e ortaggi bio, in crescita del 4,2%, con buoni risconti inoltre per le uova (+7,5%), prodotto che rientra nella graduatoria dei cinque più venduti.
Il carrello degli alimenti biologici mette anche in luce l’ottimo bilancio delle vendite 2010 di pasta e riso (+22,3) e di salumi (+56,4%). Meno rilevante, ma sempre sostenuta inoltre, la performance di oli (+10,2%), pane e prodotti sostitutivi (+12,3%) e miele (+8%).
I COMPARTI
L’analisi di Rossi passa poi ai comparti: “l’ortofrutta ha un peso sul totale dei consumi domestici biologici italiani del 21,7%, il comparto cereali e derivati del 16%, l’olio del 4,3%, il lattiero-caseario del 18,6%, le uova del 8,4%”.
Il lattiero-caseario segna un incremento complessivo del 12,2% con segnali particolarmente positivi per il latte fresco (+26,2%) e burro (+16%).
L’olio prosegue il trend positivo, e registra un aumento del 3,6% sul 2009 rispetto all’olio convenzionale, il cui consumo è calato dell1,4%.
LA GEOGRAFIA
L’aumento dei consumi domestici di prodotti confezionati è costante, ed è così composto geograficamente (2010 vs 2009):
Nord Ovest: +8%
Nord Est: + 19,8%
Centro e Sardegna +4%
Sud e Sicilia: + 22,5%
L’aumento significativo di Sud e Sicilia si associa a un peso sul totale dei consumi BIO italiani dell’8,2%, mentre Centro e Sardegna ‘valgono’ il 20,2% del totale, il 29,8% il Nord Est e il 41,8% il Nord Ovest.
LA DISTRIBUZIONE
Il focus sui canali distributivi (negozi specializzati esclusi, che però già nei primi 10 mesi del 2010 registravano un solido aumento di vendite, tra il 15 e il 20%), sempre secondo i dati Ismea/Nielsen, evidenzia l’ottima performance degli acquisti BIO in Ipermercati e tradizionali (% sui dati in valore) rispetto al 2009:
Ipermercati, +19,5%
Supermercati +2,8%
Negozi Tradizionali +35,2%
Superette +25,5%
Hard Discount +15,4%
MONITORAGGIO INTERNAZIONALE BIO
Il settore bio internazionale ha saputo resistere ai venti della crisi.
Dopo lo storico giro di boa del 2008, in cui il mercato biologico mondiale ha superato quota 50 miliardi di US$, in Europa e USA, i mercati più importanti - eccezion fatta per la Gran Bretagna - le quote di mercato e le vendite di prodotti biologici sono aumentate.
Anche negli USA, dove il convenzionale nel 2009 si è fermato a un sotto la soglia del +2%, il mercato del biologico ha registrato un buon +5%. Il fatturato dei prodotti alimentari biologici vale 24,8 mld di US$.
In Europa, la crescita del bio (che vale 18 miliardi di Euro) ha registrato nel 2008 un altro aumento a doppia cifra: +10%.
A parte la Gran Bretagna, dove il calo del biologico nel 2009 è stato del 13% (ma che nel IV trimestre 2010 era in forte ascesa), ma in cui il settore della cosmesi naturale è cresciuto del 30%, raggiungendo i 40 milioni di Euro)
in Francia ha raggiunto i 3 miliardi di Euro (+400 milioni di Euro 2009 sul 2008, +15%, dove nascono 300 nuove aziende bio al mese)
in Germania i 5,8 miliardi (+10%) di Euro (dove nel 2010 hanno aperto 28 nuovi supermarket del biologico)
in Belgio è aumentato dell’11% (650 milioni di Euro)
in Olanda ha toccato quota 230 milioni di Euro (+20%)
in Austria, nel primo quadrimestre 2010, è l’aumento è stato notevolissimo: +30% sul 2008
I paesi dell'Est europeo hanno evidenziato forti incrementi soprattutto per quanto concerne la superficie coltivata. Nel 2009, la Polonia ha registrato un aumento del 7%, portandosi a 367.000 ettari. Nell’estate del 2010 la Repubblica Ceca registrava già un 11% di crescita rispetto all’anno precedente. La quota di superficie coltivata ammonta ora a oltre il 10% del totale, vale a dire 443.000 ettari.
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