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Buccia di Banana/Dov’è il confine tra arte/buongusto/business?

Creato il 14 ottobre 2013 da Morgatta @morgatta

buccia-di-bananaMolto probabilmente avete già visto la “cosa” di cui voglio parlarvi oggi. Dopotutto, ne hanno parlato un po’ tutti. Ed io non potevo esimermi dalle mie riflessioni del lunedì mattina. L’ho collocata tra le bucce di banana in quanto non lo reputo un oggetto particolarmente “stiloso”. Ma sto ancora cercando di capire. Vi coinvolgo nei miei pensieri, sperando in un vostro riscontro/contributo. Dopotutto, sparo sentenze ma sono sempre aperta al confronto ;) E andiamo con ordine e con un po’ di storia: il capo in questione è la nuova t-shirt American Apparel dal nome “The Period Power Washed Tee”, realizzata in collaborazione con l’artista/fotografa/curatrice (appena 20enne) Petra Collins.2011spper_whiteIl soggetto è chiaro e ben noto a tutti, uomini e donne dai 14 anni in su (o forse con queste nuove generazioni anche meno). Ambiente femminile, parti basse (visibilmente poco curate con tutti quei peli riccioluti), il sacro&caro ciclo mensile (già tocca tollerarlo mensilmente, c’è bisogno di metterselo anche addosso?), una mano da vecchia strega intenta a sollazzarsi (ed anche questo fa parte della natura umana, niente di grave o scandaloso). La figura è la ripresa di un’immagine reale; ma, come definisce l’artista stessa: “si tratta di un tratto minimale, non una rappresentazione completamente aderente alla realtà“. Parecchio brutta, aggiungerei. Sgraziata. Quasi arrabbiata.Screen Shot 2013-10-08 at 12.17.10 PM

Leggendo l’intervista alla Collins uscita su Vice si legge tutto il suo stupore per il disdegno mediatico provocato da questa maglietta. Io la trovo semplicemente di pessimo gusto estetico. La t-shirt è un modello maschile, accollato, con le maniche troppo grandi rispetto al resto della magli e che scende a tubo (andandosi ad incastrare perfettamente sui fianchi, noti punti “critici” delle donne mediterranee). Pignolerie stilistiche a parte, la grafica non è accattivante, non è ironica, non è artistica, non è divertente, non è pornografica, non è di denuncia, non è di rivolta, non è femminista e non è femminile. E qui arriva la domanda numero uno: perchè un’azienda come American Apparel dovrebbe produrre una serie di t-shirt del genere? Giusto per far parlare di se con una trovata che ha “sconvolto” i media e far tornare in auge il nome che un po’ si era perso? (parlare non tanto per il soggetto, ma semplicemente per il cattivo gusto?…dico io, con i vestiti ci dobbiamo andare pur sempre in giro, echecazzo!…e guardando le facce allegre dei modelli non si direbbe che siano proprio orgogliosi di quel che indossano).

American-Apparel-t-shirt
La seconda domanda è: c’è davvero bisogno di queste cose per affermare una libertà sessuale femminile ancora fasullamente repressa? E soprattutto: c’è bisogno di affermare la propria sessualità? Il bug di queste moderne paladine-della-pussy è che lo fanno sempre con mezzi più sconvolgenti, utilizzando nudità e immagini provocatorie che in realtà non fanno altro che regalare fraintendimenti e facili appigli per critiche e commenti acidi. Il gioco, a mio avviso, dovrebbe consistere nell’usare il cervello e non il corpo; quest’ultimo lo abbiamo sempre a disposizione e siamo parecchio anche consce di quanto sia facile ottenere cose con quel mezzo lì. Possiamo provare con altro, per esempio?!?

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Il terzo quesito è: perchè proprio su una maglietta? Certi svarioni pseudo artistici e con un profondo messaggio non starebbero meglio in una mostra di arte contemporanea in mezzo ad altre opere incomprensibili ma dello stesso taglio? Lo so, come ho già ampiamente parlato in questo post intitolato “tira più un pelo di…”, la maglietta è la tela moderna di ogni artista che voglia dire qualcosa. Tutto è ammesso. Tutto è concesso. A patto che si venda. Il business è business. La fama è qualcosa per cui tutti farebbero di tutto. Ed il buongusto, purtroppo, non appartiene alla massa

American-Apparel-breast-t-shirt

Detto questo, vi lascio riflettere ed aspetto i vostri commenti. Mi permetto solo di aggiungere che è troppo facile vincere con tette/culi/tope/sesso&nudità…o no?!?


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