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Buccia di Banana/Intimo? No, Bugie!!!

Creato il 28 gennaio 2013 da Morgatta @morgatta

buccia-di-bananaIn principio era il corsetto, elegante oggetto di seduzione nonchè tattico ridimensionatore di “vite” femminili. Usato per ridefinire i volumi e le forme, sparando il seno in alto e comprimendo la vita fino a raggiungere dimensioni minime (a volte mettendo anche seriamente a repentaglio la vita delle donne e causando veri e propri danni a livello fisico), ha saputo da sempre unire la sua utilità ad un’estetica accattivante, maliziosa ed intrigante. Oggi, ahimè, l’intimo-modificatore-di-forme è una realtà antiestetica ed agghiacciante…ed usata!

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Prima appannaggio di dive e donne dello spettacolo (che giustamente devono risultare comunque perfette, quindi hanno bisogno di comprimere e schiacciare), da qualche anno questi oggettini modificanti si sono triplicati e diffusi, promettendo “silhouette rimodellate e ridefinite”. E ci credo, sono delle architetture perfette costruite con un meticoloso equilibrio tra silicone e tessuti a compressione, vorrei anche vedere. Calze a compressione, tutine schiaccia qua-rialza là, protesi in silicone al posto dei reggiseni (anche auto-reggenti, non so per quale principio della fisica-fashionistica), mutandoni con protesi sulle chiappe, body schiacciavita-solleva tette…di tutto di più, purchè di vero e di “come l’ha fatto mamma” non resti più nulla! No, non fraitendete, non sono per il naturale a tutti i costi (sono la prima che se deve indossare un reggiseno approfitta della taglia in più gentilmente offerta dal Super Push Up) ma nemmeno per il costruito a tutto spiano! Tanto più che la maggior parte di questi oggetti sono BRUTTI!

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La caduta di stile è presto fatta: anche nelle versioni più glamour, sono tremendi. I tessuti altamente tecnici utilizzati per questo tipo di costruzioni si riconoscono lontano un miglio (anche se provano a fare dei modelli graziosi, se ne accorge anche il più grezzo degli uomini che sono cose contenitive&modellanti); inoltre le varianti sono quasi ed esclusivamente in nero (evabbè), in bianco (rabbrividisco) e quel terrificante color carne (vi ho detto cosa penso di questa nuance? No? Ecco, ve lo dirò prossimamente). A completare il tutto tagli e lavorazioni che urlano da sotto ai vestiti “E’ una taglia 44, non ci credere a quel vitino di vespaaaaa”.

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Però riconosco che, in alcune occasioni, possano essere utili compensatori per abiti bastardi in grado di “segnare” anche una cicatrice di un incidente in motorino del 92. Quindi si possono usare: per abiti che richiedono un po’ di aiuto a contenere le “ciccie” ed in serate in cui siete sicure (e qui la certezza matematica, ahimè, non c’è mai) che vi leverete da sola tutte le corazze che avete appena indossato. Evitarli accuratamente per appuntamente galanti, prime uscite (ma anche seconde e terze) e serate a due: vi immaginate la faccia di quei poveretti che vi tolgono il vestito e si trovano la mutanda con la protesi alle mele?!?! Daiiii…e non potete nemmeno fare le corse al bagno PRIMA a levarveli voi! Che imbarazzo! Altra cosa da non fare è mettersene due o tre insieme: la calza che comprime, con due belle protesi alle tette e per non farsi mancare nulla anche il body assottiglia vita! No. Contenetevi. Basta una cosa per volta…e che non diventi un’abitudine…altrimenti rimarrete legate ad un’immagine del vostro corpo…fasulla!

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Meglio due curve sincere in più che qualche cm di bugie in meno, no?
;)

PS: lo sapete vero che queste cose agghiaccianti ci sono anche da uomo?!? Buttate un occhio qui…e sperate di non incontrare mai uno che ne fa uso!!!



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