Le letterine a Babbo Natale stanno intasando le poste, che se già normalmente hanno delle tempistiche tutte loro, adesso rischiano di far arrivare la bolletta di dicembre a febbraio (e io pago)! Genitori, nonni e zii, invece, intasano i negozi di giocattoli&co. alla ricerca del desiderio da piazzare sotto l’albero. In quanto zia un giro di rito me lo sono fatto pure io. In quanto zia di un certo tipo (rosa, lavoratrice, indipendente, stronza e anche un tantino rompi palle) ho trovato da ridire anche nei negozi dei giochi. Perché vedere il reparto “blu” pieno di robot, mostri e macchinine e quello “rosa chicco” con ferri da stiro, cucine e kit per le pulizie mi hanno fatto veramente venire voglia di dare fuoco al negozio!!!
Se Barbie e trucchi vari vengono colpevolizzati perché “istigano” al culto dell’estetica, del corpo, dell’effimero e della moda (caso mai fanno sognare, almeno da piccine lasciamole crogiolare nel sogno di una cabina armadio piena di scarpe, no?) allora qualcuno mi spiega perché dei giochi che “insegnano” come essere un perfetto angelo del focolare invece vanno bene e sono “educativi”? Cosa c’è di educativo a mettere in mano un ferro da stiro ad una bimba di cinque anni o farla giocare con una bella lavatrice? Tipo “Fai come fa la mamma, che si deve spaccare le palle a fare lavatrici e stirare tutte le settimane perché al babbo non gli hanno mai comprato il ferro e non sa nemmeno se metterci dentro l’acqua o no?“. Mi rifiuto. E mi oppongo. A
meno che qualche madre illuminata non si prodighi in spiegazioni realmente educative. “Gioca pure, amore mio, ma sappi che quando crescerai questi “giochi” di oggi si trasformeranno in lavoretti quotidiani che alla lunga odierai e non vedrai l’ora di avere il tuo lavoro ed il tuo stipendio per uscire fuori di casa la mattina e permetterti una donna delle pulizie che lo faccia per te. Perché ti assicuro che di divertente in tutto ciò c’è veramente poco. Ogni tanto si fa volentieri, ma sempre no! Soprattutto quando avrai un compagno (che i mariti, quando sarai grande tu, saranno un ricordo del dopoguerra), sappi che si aspetterà che tutto ciò lo faccia tu, perché a lui la sua mamma gli regalava i mostri ed il gioco del calcio, quindi a parte il senso di sfida e la voglia di vincere, non ha imparato molto altro di utile ai fini pratici. Il che renderà ancora più insopportabile questi giochi domestici. Senti amore…andiamo a cambiare l’aspirapolvere con un bel libro? Tanto la nonna non si offenderà“. ;)
“Lava, gioca e divertiti“. Palette con Scopino. Segui la tua mamma che moccola* (*impreca) per tutta la casa perché la sera prima papà ed i suoi amici hanno lasciato un porcile e convinciti anche tu del fatto che se da grande vuoi vivere con un uomo devi pretendere che anche lui da piccolo abbia avuto in regalo almeno uno di questi splendidi KIT per fare le pulizie. Che forse la cosa che mi infastidisce di più non è l’oggetto in sé (non è vero, l’oggetto in sé mi fa venire una tristezza infinita) quanto il fatto che non sia altrettanto disponibile nel reparto maschile, opportunamente confezionato di un bel verdino Tiffany (così il bambino prende confidenza con quelli che poi saranno alcuni dei migliori amici delle bambine una volta cresciute) e con un bel libretto di istruzioni che insegni al maschio ad essere un perfetto e UTILE uomo di casa!
Ancora riesco ad accettare le cucine, che fare intrugli piace un po’ a tutte e che sono comunque legate al rapporto con il cibo, l’accoglienza e lo stare a tavola, ma dall’aspirapolvere al ferro da stiro, passando per il magico carrello delle pulizie con tanto di detergenti per il wc…il mio è un NO secco. Penso che a mia nipote le regalerò un bel kit per il bricolage, magari rosa come il mio, che meglio imparare ad usare il trapano che a pulire a terra.
Lo so, adesso mamme&papà mi si rivolteranno contro. Ma va bene lo stesso, mi piace il dibattito! Accomodatevi…e buon lunedì ;)