Volete visitare Budapest? E’ stata una vera scoperta, ne sono rimasta abbagliata.
Budapest sa di paprika, cannella e panna acida, è pulita, sorprendente! E’ gloriosa e fiera, è art nouveau e acque termali, è ponti e fiorini. Budapest: la mitteleuropea, l’asburgica, la scintillante. Ecco qua, quello che non mi aspettavo. Prima di decidermi a partire, perché una volta che ho cominciato a consultare la Lonely Planet mi sono resa conto di cosa m’attendeva e di sicuro ho trovato molto di più.
Volo low cost, hotel preso da booking.com, la Lonely Planet e un bagaglio a mano. Il volo da Forlì dura pochissimo, si ha la sensazione che l’aereo salga, si stabilizzi, proceda e poi inizi la discesa. Una volta arrivate prendete lo shuttle bus, che vi porta davanti al vostro albergo, o negoziate coi tassisti.Girando per la città, la prima cosa che vi salta all’occhio è la pulizia. Gli spazzini lavorano a pieno ritmo; non una carta, una cacca, per terra non c’è nulla che non sia selciato e potete tranquillamente camminare col naso rivolto all’insù. Ci sono tanti palazzi in stile art nouveau da restare incantate, ne vale la pena. Ogni tanto però abbassate lo sguardo e controllate la strada che le macchine circolano… Vi sorprenderete anche di questo: non appena poggiate il piede sulle strisce le auto si fermano e non vengono tamponate! Tuttavia se il semaforo è rosso non provateci, fatelo per voi stesse e per pura cortesia, non metteteli in difficoltà, loro sono così gentili… e comunque gli automobilisti non usano il clacson per richiamare l’attenzione, per mandarti a quel paese, non lo usano insomma come forma espressiva.
Gli abitanti amano il sole e ci sono panchine dappertutto: ergonomiche, modelli sdraiati per scivolare comodamente in avanti, girevoli, e singole per chi vuole starsene per conto proprio. Amano sedere al caffè. Mangiare, bere, leggere, conversare, il caffè viene vissuto con calma al contrario di quanto accade da noi, che spesso ingurgitiamo un espresso al bancone e buttiamo nello stomaco una brioche in tre morsi. Leggono. Ci sono librerie incantevoli ovunque. Budapest è perciò una città romantica, da vivere la mattina al castello di Buda, il pomeriggio alle terme e la sera per le vie del centro. Si va per cantine, si cercano i bar d’epoca, le pasticcerie celebri, i ristoranti nei luoghi più suggestivi.Interno terme Gellert
Gli stabilimenti termali sono diversi e alcuni hanno piscine esterne. Noi siamo andati alle Gellert, uno splendido edificio in stile art nouveau, dove sembra di nuotare in una cattedrale. Ci si può separare, le donne da una parte e gli uomini dall’altra. Questi sono ambienti ancora più intimi ed emozionanti. Ci si immerge in vasche che ricevono la luce solo dall’alto e volendo si può usufruire di trattamenti estetici. Il gineceo somiglia a un harem.
Non perdetevi il castello anche di notte e di giorno il mercatino di Vorosmarty ter (ter è piazza e utca è via). Gustate le specialità, sentirete ovunque paprika e panna acida e mangerete molta carne. Nei dolci c’è la cannella, quasi onnipresente. E girando per le strade ho scoperto una bella etnia. Ci sono molti begli uomini, parola!La fontana del re Matyas
Come dev’essere stato un re molto amato, Matyas, spesso ritratto e scolpito in tenuta di caccia e in compagnia di un corvoUna famosa ballata narra della bella Elena (Ilona) che si innamorò di un avvenente cacciatore, il re Mattia. Scoperta la vera identità dell’uomo, Elena, sentendosi indegna di amare un re, morì di crepacuore.
Alcuni ponti sul Danubio (Duna) sono strepitosi, quello delle Catene ne è il simbolo. Il ponte Elisabetta è stato il primo ad essere riaperto dopo l’ultimo conflitto mondiale e oggi appare moderno ma non spiacevole a vedersi. Si dice che fu l’imperatrice Sissi, Elisabetta per l’appunto, moglie di Francesco Giuseppe, imperatore d’Austria, a convincere il marito a promuovere l’Ungheria affinché diventasse parte integrante dell’impero, piuttosto che continuare a considerarla una provincia. Nacque così l’impero austro-ungarico, per merito suo. Sissi era molto amata dalla popolazione, si sentiva vicina a questo popolo, ne imparò la lingua e soggiornò a lungo a Budapest. Le dedicarono perciò un intero quartiere e un ponte.
Ponte della catena
Suggestiva vista del Parlamento sul Danubio dal castello
L'insegna della locanda del porcospino
Cercate le curiosità, come l’antica locanda del XIII secolo di cui resta l’insegna: un porcospino rosso. Sentite il treno della metro che passa a pochi metri sotto di voi (una sola linea si immerge più in profondità, quella che scorre sotto il fiume), che fa vibrare il terreno. E cenate al ristorante Menza, che non è una mensa, ma un locale di un certo livello in cui si mangia divinamente e non si spende una follia.
Per comunicare l’inglese è sufficiente, lo parlano tutti.Interno del famoso Caffè New York (1895)
Se vi piacciono le pinacoteche, non perdetevi il Museo delle Belle Arti, e quando avrete preso confidenza con le strade, perdetevi, osate, vedrete angoli deliziosi, rientrerete nei percorsi abituali da nuovi punti di vista e ne resterete ammaliate. Fermatevi in un caffè di cent’anni fa e oltre, sarà come tornare indietro nel tempo e guardandovi distrattamente a uno dei tanti specchi, mentre girate per la sala alla ricerca della toilette, non meravigliatevi se vi vedrete riflesse fasciate in un abito lungo con in testa un cappellino di seta decorato con nastri e piume. Ricordate che Budapest è una città magica e per chi ha tanta fantasia questo può accadere.
Salutateli con un bel CIAO, che non so come si scrive ma si pronuncia SIO.