Ebola a Lampedusa. Anzi no.
Non bastano le bufale sugli immigrati, o la poca voglia di risolvere adeguatamente una situazione di emergenza (per italiani e non italiani).
Sembra che lo slogan “internet per tutti” abbia, alla fine dei conti, qualche pecca. Avere la libertà di creare qualunque documento con il programma che quelli della mia generazione usavano per giocare con i computer del papà creerà sicuramente grande soddisfazione a chi ha pubblicato, negli scorsi giorni, un link con immagine annessa su tre presunti casi di ebola a Lampedusa.
Un’immagine che nel giro di poche ore ha raggiunto le ventiseimila condivisioni.
Un po’ meno divertiti sono stati sicuramente gli alberghi e i lavoratori del settore di Lampedusa e Linosa. Conseguenze: una pioggia di disdette e calo delle prenotazioni in un periodo già difficile come quello di quest’estate.
La Federalberghi ha deciso di passare al contrattacco. “A fronte di una popolazione che da più di un decennio si è spesa in termini di accoglienza e solidarietà dinanzi al gravissimo flusso migratorio – dice il presidente di Federalberghi isole Pelagie, Giovanni Damiamo Lombardo – questa ennesima bufala rappresenta l’ennesimo attentato alla fragile economia di questo territorio già provato”.
L’autore del link allarmistico e falso,un torinese di 44 anni, è un artigiano simpatizzante di estrema destra e ha precedenti per xenofobia. Già noto e denunciato alla Polizia postale, potrà vedersi recapitare una richiesta di risarcimento di addirittura 10 milioni di euro.
Il Ministero della Salute italiano ha fatto sapere durante il Question time in Parlamento che “tutti i casi di ebola segnalati si sono rivelati infondati” e che si stanno prendendo “tutte le misure necessarie e stringenti per analizzare chiunque tocchi le nostre spiagge”.
Anche il missionario spagnolo Miguel Pajares, colpito dall’ebola e tornato a Madrid, è sotto attenta osservazione. Per lui si utilizzerà il siero ZMapp, per ora in via sperimentale ed utilizzato anche per i due cittadini americani infettati in Liberia.
L’ebola, intanto, continua a mietere vittime: i morti accertati sfiorano il migliaio e la Guinea, che aveva dichiarato di voler chiudere le frontiere verso la Liberia e la Sierra Leone, ha deciso di aumentare i controlli, senza però più vietare l’attraversamento dei suoi confini verso e da questi due stati.
In Europa, per ora, la situazione sembra sotto controllo, anche se di facile strumentalizzazione. Il virus, infatti, sebbene stia impressionando tutto il mondo, non è di facile trasmissione. Il contagio può avvenire solamente tramite contatto con liquidi corporei di soggetti o animali infetti, come il sangue, le feci, la saliva, l’urina o lo sperma, in modo molto simile a come accade per l’HIV.
Non è possibile rimanere contagiati maneggiando soldi o attrezzi, con contatti casuali o attraverso l’aria e l’acqua. Inoltre, il virus non si trasmette tramite la puntura delle zanzare.