Magazine Diario personale

Buio fondo

Da Malvino
La statua di Giovanni Paolo II faceva così schifo che era inimmaginabile potesse fare ancor più schifo dopo le correzioni che si erano rese necessarie a fronte dell’unanime raccapriccio che aveva provocato la sua vista quando le fu tolto il velo alla Stazione Termini di Roma, nel settembre dello scorso anno. Bene, Oliviero Rainaldi ha impiegato un anno, ma è riuscito nell’inimmaginabile: se prima la sua statua sembrava un vespasiano con la porta socchiusa, adesso sembra un vespasiano con la porta lasciata spalancata. Ciò che lascia sgomenti, tuttavia, è il risultato del rifacimento della testa. Per vederci una somiglianza a Karol Wojtyla, prima, c’era da sforzarsi, e non di poco. Ora ci si può sforzare pure fino a cagare sangue, ma riesce più somigliante a un Pio XI senza occhiali o a un Paolo VI gonfio di cortisone che a un Giovanni Paolo II pur se tenuto per sette anni in formalina. Viviamo tempi bui, è vero, nessuno si aspettava un Michelangelo per la prima versione, né un Bodini per la seconda, ma qui il buio è buio fondo: tengono banco temi futili come le primarie del Pd, il solito masochismo dei palestinesi, l’ennesimo burlesque di Berlusconi, ma sul peggiore insulto a Roma da quanto fu spianato Borgo Pio per farci Via della Conciliazione, niente, neanche un sampietrino, neanche un lacrimogeno.      

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