5 maggio, tempo di bilanci! Almeno così pare, in quel di Brescia!E mentre io sono ancora nell'attesa (francamente stucchevole) di capire che regalo di compleanno mi farà la mia nuova città, mi trovo online a spulciare le graduatorie dei miei compagni di avventura bresciana!
Leggo un nome dopo l'altro. Conosco quasi tutti, uno per uno. Ogni riga porta un'emozione di sfumatura diversa: certezze confermate, amare sorprese che sfuggono all'umana logica, tristezza e felicità condivisa.
A chi sarà uno specializzando voglio dire "complimenti", e fare l' "in bocca al lupo" più grande possibile. Passata la sbornia (per molti in un viaggetto ritagliato) vi aspetta un anno certamente difficile, ma, sono certo, pieno di soddisfazioni nella misura in cui ciascuno di voi saprà lavorare per costruirle, non cadendo nella logica del lamento quotidiano e della burocrazia che, come ben sapete, vi attanaglierà, ma trovando ogni volta la voglia per fare quello che, volenti o nolenti, abbiamo deciso e decidiamo ogni giorno di fare! La qualità della sanità bresciana e lombarda, anche se quasi mai i nostri superiori sembrano rendersene conto, è nelle vostre mani. Suona retorico, ma a pensarci bene non è così lontano dal vero e, comunque, a pochi giorni dal mio genetliaco mi va di far discorsi da vecchio. Vi consiglio caldamente, togliendo i paraocchi, di guardarvi la puntata di Report della scorsa domenica e tentare con tutte le vostre forze di diventare il più possibile diversi da quello che racconta!
A chi non sarà uno specializzando voglio dire: "tu non sei quella graduatoria". Nome dopo nome, nella lista interminabile delle varie scuole, me ne sono reso sempre più conto. Giudicare qualcuno per una prova frettolosa, soggettiva, a volta neanche letta, è barbaro e tutto italiano. E' un test plasmabile e schifoso, si sa, soprattutto per il modo subdolo che ha di mascherarsi in "oggettivo", "statale", "a risposta multipla"! I politici che ci governano lo sanno e guidano la carretta del "si è sempre fatto così" sempre più veloce dentro il baratro. Comunque sia sono certo che avrete un anno bellissimo e, forse, diventerete medici ancora migliori, pronti per sfidare un'altra volta le crocette, lo stress, la gastrite e il colon irritabile del prossimo concorso, ma con 365 giorni (di più? di meno?) in più sulle spalle. Fateli fruttare, con un sacco di esperienze, lavorative e non. "Tu non sei il tuo lavoro", diceva una frase letta su un muro bresciano il weekend prima di levare le tende per il capoluogo milanese. La ripeto sempre, come molti di voi sanno.
Se c'è qualche raccomandato che mi legge sappia che in questo Paese avrà vita facile, soldi a palate, carriera assicurata. Ma mi fa schifo. Se sta pensando che in tutto questo c'è dell'invidia, forse, non si sbaglia. Ma c'è anche molto altro!
E io?!Aspetto di sapere quale sarà il mio destino,incapace di dosare speranze e pessimismo,pronto a rimangiarmi ogni singola riga scritta in questa mail.
Buon anno. A tutti.Map