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Buon anno Maya nuovo a tutti!

Creato il 23 dicembre 2012 da Taccodieci @Taccodieci
Buon anno Maya nuovo a tutti!
Venerdì c'era il panico da fine del mondo.
Girava voce che circa alle 11 e un quarto del mattino, dal momento che il calendario Maya sarebbe finito,sarebbe terminato anche il mondo. A poco valevano le rasicurazioni della Nasa, che dal sito ufficiale faceva notare che anche il nostro calendario termina il 31 dicembre di ogni anni, senza che questo sia sintomo di sciagura.
A dire il vero, venerdì mattina stavo attraversando (a nuoto, ormai, perchè avevo affondato qualsiasi tipo di barca) una fase di merda che durava da ormai oltre settantadue ore. Diciamo che ero al limite della follia, anzi, avevo già messo il primo piede oltre la metà campo e non me ne importava francamente nulla della fine del mondo. Anzi, se il mondo non fosse finito avrei avuto bisogno di un piano B.
Sinceramente non ho molta voglia di raccontare come fossi arrivata a quel livello, perchè mi piace pensare che non dipendesse da me.
Dato che sotto Natale siamo tutti più buoni, la mia giornata lavorativa di venerdì è iniziata proprio in maniera pessima.
Ancor prima delle nove e mezza non c'era una sola persona a cui non avrei staccato la testa a morsi e stavo praticamente urlando in ufficio "ma che vadano a c****e tutti quanti: io vado a farmi un giro altrimenti non so come va a finire".
Mi sono alzata dalla scrivania quasi scaraventando la tastiera a terra e in quel momento mi sono accorta che era entrato Boss.
Boss mi ha guardata intimidito, si è schiarito la voce e mi ha fatto una domanda di pura circostanza, innocua. Gli ho dato una risposta così tagliente che in confronto l'iceberg che ha distrutto il Titanic era fatto di mascarpone. Lui si è schiarito la gola ed è uscito rasentando il muro, senza darmi le spalle, io mi sono infilata la giacca e me ne sono uscita sbattendo la porta.
C'è chi dice che non vorrebbe mai lavorare con me, perchè quando mi arrabbio devo essere tremenda.
In effetti io mi arrabbio spesso e volentirti (con grande gioia del mio fegato e delle mie rughe), ma dal momento che noto che, nonostante questo, tutti continuano a fare quel [@##° che vogliono, penso di avere un serio deficit di leadership. Di sicuro avere un blog tutto rosa con una pupazzetta non aiuta.
Tornando a venerdì mattina, il primo appuntamento fuori ufficio ce l'avevo alle 10.30, e ciò significa che per la prima ora di libera uscita post ribellione me ne sono stata semplicemente in auto, a prendere freddo e a pensare a come cavolo fare per calmarmi ed uscire da quelle sabbie mobili di merda con la dignità di una persona adulta.
Sentivo i nervi di tutto il corpo arricciati come nastri di pacchetti natalizi e, sensazione più forte di tutte, odiavo tutti.
Alle 10.30 ero dal mio appuntamento, distrutta in volto e senza trucco nella borsa.
Ho parcheggiato e di fronte ad un (per me) noto portone ho visto un'auto nera con autista ad attendere qualcuno. Il tempo di finire il parcheggio ho visto salire su quell'auto... "No, non può essere... Ma quella è... Ma oddio... Ma non è possibile che...": credo di aver visto Roberta Polato Rossi.
In quel momento avevo le emozioni talmente incasinate che non ce l'ho fatta a fare altro se mi non guardarla salire in auto ed allontanarsi. Per poi picchiare la testa con violenza contro il volante, per esser stata così cretina da averla fatta andare via senza nemmeno provare, che ne so, a presentarmi, a fare qualcosa che potesse attirare la sua attenzione.
Che totale, completo, irrecuperabile impiastro che mi sentivo. Quando mi ricapiterà un'occasione del genere?
Entro dal mio appuntamento, che... si era dimenticato di me.
Come a dire che sono una persona così importante che non ero nemmeno stata segnata nell'agenda e mille altre persone più importanti di me mi erano passate davanti come spudorati pensionati all'ufficio postale.
Ho fatto anticamera dalle 10.30 alle 11.15. Per fortuna tengo nella borsa la mia copia di Legally Blonde di Amanda Brown, da leggere nei tempi morti. Lo so, non è una lettura impegnata come il Financial Times, me ne rendo conto, ma chissene. Se la gente non si vergognava a farmi fare 45 minuti di anticamera, perchè mai dovevo preoccuparmi della serietà di quello che stavo sfogliando?
Alle 11.15 mi è stata mandata una stagista ad offrirmi un caffè.
Alle 11.20 sono stata raggiunta dalla persona con cui avevo un appuntamento, che non la smetteva di scusarsi.
- Scusami, scusami tanto Redaz, sono mortificata: non so come sia successo, ma la stagista non aveva segnato il nostro appuntamento nell'agenda. Ti è stato offerto un caffè?
- Sì, grazie.
- Ma che stai leggendo di bello?
- Oh, niente di importante. Solo un romanzo.
- Ma lo leggi in inglese?
- Beh, sì. Mi piace leggere, quando posso, libri in lingua originale. Comunque non ti preoccupare per l'attesa. Vengo da tre giorni angoscianti e questi 45 minuti sono stati la prima pausa che mi è stata concessa.

E così è andata a finire che non solo, dopo l'attesa, avevo sbollito gran parte della mia rabbia, ma ho pure fatto la figura della poliglotta acculturata senza nemmeno dovermi smazzare il Financial.
Ho realizzato, in quel momento, che cinque minuti prima il mondo sarebbe dovuto finire e mi sono detta che, se il nuovo ciclo del tempo maya era iniziato con una stagista che mi offriva un caffè caldo durante una giornata di merda, in una sala d'attesa silenziosa e pacifica, forse questo nuovo ciclo potrebbe anche non essere poi così male.
La Redazione

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