Ad essere sincero, mi sento inadeguato.
In effetti io piazzerei la dogana a Vietri sul Mare.
E non sono tanti i posti dove mi sento a casa, esclusa casa mia.
Catania, direi, alcuni posti della Sardegna (pure mi ricordo benissimo l'enorme "A fora sos Italianos" visto anni fa su un muro di Sassari), il basso Lazio, Bologna, Spello...
Per il resto, l'Adriatico non mi sembra neanche mare,fatico a chiamare Italia la Vallée d'Aoste, il Nord mi implode (Venezia compresa, Milano esclusa), e se dovessi descrivere la desolazione tirerei fuori una foto di me stesso che vago per le strade che circondano il museo dell'auto di Torino.
Questo popolo spesso non mi convince, coi furbi che son fuggiti per dare spazio ai furbetti ed ai furbastri, coi suoi servi troppo servili.
Mi vergogno del Presidente del Consiglio, della lotta ai napulilli ho fatto un manifesto ideologico.
Non ci fosse Cirielli tra i promotori, sarei favorevole a Silenia.
Ma.
C'è qualcosa che sento dentro e non la so spiegare.
O meglio, la spiego al contrario.
Perché secondo me il filo che ci unisce è quello di uno spaghetto cotto al dente o l'antenna di una TV (che se ci penso, prima era "il Musichiere" e oggi "Il Grande Fratello", e mi taglierei le vene).
La lingua no, non esiste.
E allora cosa?
Magari Tardelli al Bernabeu. Quello che rappresenta.
La capacità di sopperire con l'ingegno ai limiti caratteriali, quel che serve per tirarsi fuori dai guai (ma solo se ci sei dentro fino al collo).
Oppure l'impresa di Peppino, bella ed ardimentosa come nessuna. Una cosa da Italiani.
Oppure ancora il fatto che, tra quelli che conosco, non festeggeranno (o lo faranno obtorto collo), quelli che votano, hanno votato, e voteranno i partiti con il tricolore nel simbolo, con l'Italia nel nome.
In nome della produttività, dicono.
Della mota che hanno al posto dei visceri, penso.
Insomma, che nessuno la tocchi, la posso insultare solo io.
E che nessuno si illuda di raccontarla come si deve.
Lo ha già fatto questo giovine che credeva di raccontare solo una parte della Storia, e neanche immaginava di dipingere in 4 minuti l'affresco di quel che è stato, è e sarà questo incredibile Paese.
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