![Buon giornalismo e cattive abitudini Buon giornalismo e cattive abitudini](http://m2.paperblog.com/i/22/224124/buon-giornalismo-e-cattive-abitudini-L-qaZ5Jw.jpeg)
Lo scrittore Simenon raccontò un giorno ad un giornalista svizzero che lavorava al Die Tat di aver avuto diecimila amanti. Il cronista riportò fedelmente l'affermazione e ne venne fuori un articolo che suscitò un discreto interesse, trovando posto in molte prime pagine dei quotidiani europei. Naturalmente sarebbe bastato ragionarci un attimo per capire che era impossibile. Il grande scrittore avrebbe dovuto fare una conquista al giorno per trent'anni di fila. Mai un'influenza, un leggero mal di testa. Mai un attimo di tregua. Mission Impossible.
“Follow up” è una di quelle espressioni inglesi difficilmente traducibili se usate nell'ambito giornalistico. Per esempio, se all'osteria di Brunin entra un avventore che, tra un bicchiere e l'altro, asserisce di essere stato su Marte durante l'ultimo fine settimana, il follow up consiste nel non passare alla domanda successiva (tipo quale sarà la prossima meta), ma insistere nel ricercare maggiori dettagli su Marte, in modo tale da smascherare l'eventuale - e probabile - bugia.
In genere basta sapere ascoltare attentamente le risposte e concentrarsi su ciò che viene detto. Indispensabile è porsi al di sopra delle parti e evitare accuratamente l'accanimento personale che non giova certo al buon giornalismo.
Basterebbe ricordarsi l'età del nostro Primo Ministro e fare mente locale su che cosa voglia dire avere sette rapporti sessuali in un paio di ore...