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Buona adesione allo sciopero generale

Creato il 06 maggio 2011 da Cavaliereoscurodelweb

Articolo da Il FattoQuotidiano.it
Si manifesta in tutta Italia per lo sciopero generale indetto dalla Cgil quattro mesi fa. Il primo per Susanna Camusso alla guida del sindacato di Corso Italia da meno di un anno e il quarto sotto il governo Berlusconi. Tanti cortei in diverse regioni italiane, locali regionali e territoriali perché spiegano gli organizzatori della Cgil: “La crisi è ovunque anche nelle piccole realtà del Paese”. Sembra dunque una scelta voluta, quella di non convogliare, come al solito, la protesta tutta a Roma che per l’occasione è stata comunque invasa da decine di migliaia di manifestanti e semiparalizzata a causa del blocco dei mezzi pubblici.
Le adesioni allo sciopero generale per ora parlano di una percentuale vicina al 58% su un campione pesato statisticamente di 500 aziende in tutta Italia. Il dato è della Cgil. Oltre 100 le piazze investite dalle manifestazioni nel Paese. A Milano il corteo formato da migliaia di persone è partito dai bastioni di Porta Venezia per dirigersi sotto il palazzo di giustizia per esprimere solidarietà ai magistrati milanesi dopo gli attacchi del premier Silvio Berlusconi. Dopo la sosta sotto il tribunale, i manifestanti hanno terminato il proprio corteo in piazza Duomo. “E’ una grandissima manifestazione” commenta il segretario generale della Camera del Lavoro di Milano, Onorio Rosati. “Non siamo interessati a inutili polemiche, i numeri li darà la Questura” e aggiunge “la nostra priorità sono i giovani”. Ci sono studenti, pensionati, moltissimi operai che stringono le bandiere rosse della Cgil. A Bologna sono circa 30mila le persone che si sono radunate quasi tutte in via Rizzoli.
La Camusso è a Napoli, a piazza dante sono in migliaia a seguire il suo comizio. “Dopo due anni di politiche sbagliate – dichiara il segretario generale – di deroghe ai diritti dei lavoratori, di divisione del sindacato, la vostra politica non ha prodotto alcun risultato”. Poi la Camusso lancia un appello a Confindustria: “A Confindustria dico: fermatevi e ripartiamo dal lavoro che, solo con forme certe, è un diritto. Il lavoro discontinuo invece da una vita discontinua, un lavoro cosi’ non dà cittadinanza”.
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Fonte:IlFattoQuotidiano.it
Autore:Luigina D'Emilio
Licenza:Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da IlFattoQuotidiano.it
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