Quest’oggi accompagneremo i lettori del nostro blog in una magnifica realtà fieramente, fatecelo dire, Meridionale, Siciliana, Etnea, Mediterranea. Un chiaro esempio di quella che può essere definita sicuramente buona amministrazione della cosa pubblica a vantaggio dei cittadini residenti e della comunità per intero. Non ce ne voglia “il trota” se questo mirabile esempio di modernità e di civiltà arriva proprio dal profondo Sud, la Sicilia.
A Zafferana Etnea infatti, piccolo borgo adagiato in una vallata con vista mare ai piedi dei monti Pomiciaro, all’interno del Parco Regionale dell’Etna, i concetti di buona amministrazione e valorizzazzione del territorio portati avanti negli anni dalle amministrazioni comunali hanno incluso, oltre ai normali interventi di recupero urbano delle parti storiche della cittadina e, nel caso particolare di Zafferana, della piazza principale, l’offerta da parte del comune di una serie di servizi di ottima qualità fruibili direttamente dai cittadini e non solo. Tutto ciò, tra l’altro, è stato attentamente coniugato con una rigorosa attenzione al bilancio comunale che, neanche a dirlo, è in attivo. Andiamo con ordine.
Dicevamo del recupero della piazza principale, trasformata in una candida bomboniera con belvedere sul mare, sempre pulitissima e ben tenuta, come tutto il centro abitato daltronde. Aggiungiamo poi un efficiente sistema di raccolta differenziata, che assegna ai cittadini una tessera magnetica sulla quale vengono accreditati tot centesimi in base alla quantità di plastica, carta o altro materiale riciclabile consegnato alla raccolta rifiuti. Con i soldi accumulati sulla tessera poi, che gli utenti potranno controllare accedendo tramite un codice personale ad un’area specifica del sito comunale, i cittadini potranno acquistare acqua microfiltrata dalla “Casa dell’Acqua”, un impianto tecnologicamente avanzato di proprietà del comune, ad un prezzo di 2 centesimi al litro per l’acqua naturale e 5 centesimi per quella frizzante, oppure potranno decidere di ritirare la somma accumulatasi alla fine dell’anno.
Non abbiamo ancora finito ma sono quasi sicuro che a molti lettori sembrà già fantascienza. E sentite adesso: il progetto dell’amministrazione è di arrivare a zero rifiuti, producendo combustibile per stufe dai rifiuti non riciclabili; il quale verrebbe poi ritirato dai cittadini sempre in proporzione ai rifiuti consegnati. Se poi, oltre tutto ciò, il comune riesce anche a trasformare un annoso problema in una geniale risorsa, beh, allora giù il cappello. L’ente comunale ha infatti avviato e brevettato un processo atto a trasformare le tonnellate di ceneri vulcaniche che l’Etna riversa cul centro abitato di Zafferana durante l’anno, in mattonelle, pavimentazioni.
Un ultima chicca riguarda quello che dovrebbe essere un servizio di base: i bagni pubblici, ma che qui si trasforma quasi in un vanto, benedetta buona amministrazione. Apprezzatissimi dai numerosi turisti che passano di qui, vantano arredi e pulizia da grand hotel, con niente meno che la rubinetteria elettronica a salvaguardia dell’ igiene. Pensate come ci rimane un turista straniero!