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Vorrei iniziare il nuovo anno sapendo che i vari Fiorito fino ai vari Schettino qualcuno li ha rimessi dove devono rimanere, in carcere, e al loro posto ai domiciliari vorrei il ragazzino che ha rubato un motorino o la donna costretta a spacciare per far campare i figli! Legalizzate le droghe e la prostituzione: le carceri si svuoteranno e finalmente ci sarà posto anche per ricchi potenti delinquenti. Ma non sarà possibile, come non sarà possibile ancora denunciare uno stupro senza ritrovarsi stuprate di nuovo da mille domande, sbattute da una stanza all'altra di fronte ogni volta a un uomo diverso a cui bisogna raccontare tutto di nuovo, per poi tornare a casa morte e sapere che ai domiciliari, insieme a Fiorito c'è pure lo stupratore, che presto sarà libero e di sicuro ce la farà pagare. Triplicate, se non quadruplicate, il numero degli stupri, in tante non siamo riuscite a denunciare, e non è solo cosa di 2012!
Il degrado avanza man mano che passano anni su un calendario gregoriano, eppure di nuovo cosa c'è? Qual'è realmente la novità che apre questo 2013? Io non ne trovo, di nuovo sento solo il solito gran caos che avanza, l'arma più usata (su tutto il pianeta) rimane ancora stuprare le donne, e i maschi terrestri ovviamente non si puniscono per questa cosa e possono farlo solo loro visto che detengono il potere in gran parte di Terra (senza distinzione di razze, occidenti e orienti!). Sono più schiave quelle costrette al burka anche se non vogliono, o quelle costrette a fare la testa di legno di qualcuno, come ad esempio succede sempre da noi? Per me sono uguali.
Credo che la trasparenza, da parte di tutti, sia l'unico salvagente per sopravvivere anche a questo nuovo anno che sento già incasinato prima di cominciare. Siamo in piena next-age, anche se in Italia niente è cambiato da secoli, ed è un periodo oscuro, buio, tetro e pieno di sacrifici (umani): ogni misura è dissolta, l'equilibrio è un ricordo ancestrale, e forse una cosa finalmente si capirà nel 2013: la fine del mondo, di questo mondo chiamato Terra, c'è già stata.
Chiudo questo 2012 consigliando a tutti di uscire dal tunnel, qualsiasi esso sia, di impegnarsi anche per gli altri, perché c'è sempre qualcuno che sta peggio di noi e non dobbiamo mai dimenticarlo, dimenticate invece di giocare a mosca cieca con voi stessi, visto che solo a voi stessi pensate: guardatevi dentro e vedrete che un po' di luce c'è sempre. Il 2012 porta con sé tante mie vittorie personali, senza aver rubato niente e senza tante bugie, forse perché io nel buio mi muovo molto bene.
Da stasera 31 dicembre, alle ore 19.40 fino al 3 gennaio su Radiotre ci sarò io a parlare con voi (per il ciclo "Tre Soldi" di Radiotre l'audiodocumentario "Così come sono" di Lidia Riviello).
A noi donne cos'altro augurare se non la libertà? E cos'altro augurare a tutti se non meno violenza e tanta Luce?
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