Magazine Opinioni

Buonismo e tolleranza, ovvero il paraculo e l’ipocrita

Creato il 18 maggio 2015 da Mrinvest

Oggi si parla molto di buonismo e tolleranza, termini a volte usati in modo improprio, perchè presentano similitudini, però esprimono concetti diversi.

buonismo e tolleranzaViviamo in un mondo che a me personalmente non piace per tante ragioni. Una volta i valori erano rispettati perchè le gerarchie, fondate sulla meritocrazia, esercitavano la loro giusta autorità. C’era, forse, molta ipocrisia, ma nessuna società, per funzionare, può fare a meno di una certa dose di ipocrisia, che ha di sicuro il difetto della simulazione, ma ha il pregio della tolleranza.

Oggi ce n’è poca di tolleranza. Assistiamo quotidianamente a tante incomprensioni, permalosità che spesso degenerano in liti e violenze, per strada, davanti ad un semaforo, allo stadio, negli uffici, sui mezzi pubblici, in tv. Stiamo assistendo anche ad episodi violenti di intolleranza: politica, religiosa, razzista.

Si parla molto di buonismo e tolleranza, a volte accostando i due termini. Ma occorre fare una distinzione.

Il buonista è chi ostenta buoni sentimenti anche verso avversari (vedi i politici), ma è un impostore che pensa solo a sé stesso e non vuole inimicarsi nessuno, non per altruismo, ma solo per poter fare meglio i propri comodi. È un grande opportunista, un paraculo che conosce il mondo e sa che è popolato di ingenui che lo prendono sul serio e gli danno retta. Lui ne approfitta, traendo puntualmente vantaggio dalle situazioni per fare i propri interessi.

La tolleranza, invece, è l’accettazione di qualcosa che può essere male sopportata, il rispetto delle idee degli altri (politiche, religiose, etiche, ecc.), anche se diverse dalle proprie. E’ anche l’atteggiamento di chi consente agli altri di comportarsi in modo discordante ai propri principi.

Ma la tolleranza presuppone una reciprocità. Io chiudo un occhio su un tuo peccato veniale e tu lo chiudi su un mio, veniale anch’esso. La tolleranza è una forma di rispetto delle idee, delle opinioni, delle fedi altrui, dei comportamenti, anche se condito di una certa dose di ipocrisia.

Per esempio, chi ha le carte in regola può stare nel nostro Paese quanto vuole, vivere come vuole, vestirsi come vuole, pregare il suo Dio. Ma dovrebbe permettere che nei loro Paesi io possa fare la stessa cosa. Vorrei vedere, per esempio, tante chiese cattoliche e cristiane quante sono le moschee nelle nostre città ed avere gli stessi diritti di culto. Ai due pesi ed alle due misure dico di no e divento intollerante. Quello che vale per me deve valere per tutti e non deve essere unilaterale, ma di assoluta reciprocità.

Buonismo e tolleranza, citava Voltaire, uno dei padri dell’Illuminismo:

“La natura dice a tutti gli uomini: vi ho fatto nascere deboli e ignoranti, affinchè vegetiate alcuni minuti sulla terra e la ingrassiate con i vostri cadaveri. Poichè siete deboli, aiutatevi reciprocamente, poiché siete ignoranti, reciprocamente illuminatevi e sopportatevi. Se foste tutti della stessa opinione, il che certamente non accadrà mai, se vi fosse un solo uomo di opinione contraria, lo dovreste perdonare perchè sono io che lo faccio pensare come pensa. Vi ho dato delle braccia per coltivare la terra e un piccolo barlume di ragione per guidarvi. Ho messo nel vostro cuore un germe di compassione perchè vi aiutiate vicendevolmente a sopportare l’esistenza. Non soffocate questo germe, non corrompetelo, sappiate che è divino.”

Buonismo e tolleranza, c’è tanta ipocrisia, ma se l’uomo non dominasse i suoi istinti e non controllasse le sue reazioni, sarebbe il caos. Ma forse ci siamo già.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog