Ipse dixit: «L’intesa raggiunta è qualcosa che conforta, è assolutamente innovativa. Mi sembra un investimento utile e importante per il Paese perché rimette in produzione uno stabilimento simbolo della Fiat. Quindi lo giudico un accordo storico e positivo».
«Il problema della delocalizzazione riguarda tutta l’Europa. In Cina, India o nella Federazione russa la manodopera costa molto meno, da noi oltre 30 dollari l’ora. Là, invece, meno di un dollaro e i lavoratori fanno anche dodici ore e se c’è bisogno vanno in fabbrica anche il sabato e la domenica. Quindi è forte l’interesse delle aziende a spostare le produzioni».