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"Burlesque": Cher passa la cera per Christina Aguilera

Creato il 19 febbraio 2011 da Dejavu

Cameriera sognatrice che trova la provincia americana di una taglia troppo stretta, sale sul pullman dei desideri, si reca nella città dei sogni e diventa una gran ballerina - e cantante - di Burlesque.  La trama è più o meno questa. Ora provate a combinare la febbrile ambizione de Il diavolo veste Prada con la perfidia da backstage di Showgirl e avrete questo film nelle vostre mani.Cher è sicuramente più umana - e rifatta - della redattrice di moda Miranda Priestly ma è anche il contesto ad essere diverso: quella gestiva una rivista prestigiosa,. Tess l'avamposto di un  night club. Ma la morale è sempre la stessa. Ali (Christina Aguilera) le si deve imporre in maniera più o meno antipatica per riuscire a salire sul palco e non rischiare di finire a servire nuovamente ai tavoli, come faceva nell'Iowa.
Il miracolo avviene e Ali diventa la prima "spogliarellista" in grado di dare non solo un corpo ma anche una voce allo spettacolo. Finita tuttavia la musica, usciti i clienti e spente le luci emergono dall'oscurità gli screzi da superare,  i conti da pagare, il rischio di chiudere e lo squalo pronto a speculare sull'immobile. E se Ali sta toccando il cielo con un dito, dietro le quinte si respira un'aria da inferno.
Nel bollito gioco del do ut des, che tanto spopola a Hollywood, in cambio del successo ottenuto la nuova arrivata porterà anche la manna del lieto fine, chiudendo il rubinetto delle perdite.  Purtroppo i dialoghi, i personaggi e le circostanze non sono nuovi, sono solo mescolati diversamente. Può allora capitare che Cam Gigandet - pronto a mostrarci il sedere - sia il bravo e genuino ragazzo destinato a vincere il cuore della Aguilera, ed Eric Dane il suo perfetto alter ego tutto mastercard e calcestruzzi; che ci sia Stanley Tucci ancora una volta sarto omosessuale, assistente di primedonne ma più casual e meno "gessato" e che Kristen Bell cerchi di strappare riflettori e odio a scapito dell'emergente Aguilera.         









 





Dotato di una splendida fotografia che riesce a passare versatilmente dalle luci al neon dei locali ai panorami open air della più scenografica Los Angeles, Burlesque riesce a suscitare la sensazione di vivere tra passato e presente grazie al perfetto scazzottamento tra le affascinanti coreografie retrò dei numeri ballati dalla Aguilera e la modernità della metropoli frenetica che sta fuori. 
Il prestito di una popstar alla recitazione è un rischio che si stempera nei musical senza tanto danno. Cher è una diva ridimensionata a ragioniera e strappa applausi solo quando canta senza pubblico, a metà del film.  Ma spogliato con indulgenza di alcuni fastidiosi orpelli, Burlesque si lascia assaporare come una moderna favola fatta di polvere e paillettes. 

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