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Bus, biglietti a peso d’oro: gli studenti bloccano le obliteratrici

Creato il 29 marzo 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

 

 COMUNICATO DEL COLLETTIVO AUTONOMO STUDENTESCO  Dopo l’importante data di mobilitazione studentesca del 7 marzo il Collettivo Autonomo Studentesco non si arresta, bensì procede con il proprio percorso di lotta al grido di ‘’no al carovita’’ e più in particolare “no al caro trasporti’’. Ed è proprio riguardo al problema dell’eccessivo costo dei mezzi pubblici che il collettivo, nel giorno del 27 marzo, ha deciso di intervenire colpendo interessi di aziende private, come ‘’KM’’, mediante il blocco delle obliteratrici. Il problema è ormai riscontrato quotidianamente dalla maggioranza dei cittadini cremonesi e si sostanzia di un costante aumento del prezzo del biglietto, utilizzabile per un limitato lasso di tempo, e spesso non corrisposto ad una maggiore efficienza del servizio offerto. L’azione da noi compiuta è, perciò, volta alla rivendicazione di un diritto essenziale quale quello di un trasporto pubblico, gratuito e libero da logiche di profitto. Chiediamo, infatti ,la riduzione immediata del costo del biglietto poiché se così non accadesse il collettivo provvederà alla prosecuzione delle azioni fino al raggiungimento del proprio scopo.In più bisogna considerare le multe formidabili che talune aziende praticano, senza per questo giustificare il comportamento irregolare di chi non paga mai. Il caso-limite che ci è stato segnalato è quello di uno studente della zona di Cassano (provincia di Milano), sorpreso più volte dal controllore senza biglietto e senza soldi: 900 euro di multa, con intervento dei carabinieri. Il ragazzo aveva fornito più volte dati anagrafici falsi al controllore. La sanzione colpisce circa sei mesi di viaggi da “portoghese”. Il fenomeno dei viaggiatori “abusivi” è noto da molti anni a Cremona. Non esiste personale per controllare e sanzionare e le cattive abitudini si sono  tradotte in un passivo per Km. La quale però rimedia nel modo peggiore: aumentando il prezzo del biglietto del bus negli anni della recessione. Un giro vizioso. Per “restare sul mercato” si vende un servizio sempre più caro mentre il potere d’acquisto del reddito fisso scende. Assurdo. Dunque la scuola pubblica deve “resistere sul mercato” a spese delle famiglie perché il ministero non ha soldi, proprio come il trasporto pubblico perché la Provincia e la Regione non hanno soldi. Bella scelta del governo. Allora chi paga l’inefficienza delle pubbliche amministrazioni e dei governi italiani, guarda caso guidati spesso da pregiudicati, come poi ci ha spiegato la magistratura, ricordando che Andreotti fu salvato dalla prescrizione? Pagano i giovani. La disoccupazione giovanile è altissima, gli studenti e le loro famiglie pagano tutto a carissimo prezzo, persino lo studio. In cambio di quale avvenire? Tartassati e precari per far piacere ai grandi dirigenti da rottamare come Moretti?

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