Sono i Moccia che, in quella discesa agli inferi che è l’identificazione, vanno ad assomigliare ai loro lettori. S’identificano al punto di mettersi il cappello di Qui, Quo, Qua a cinquanta anni suonati
Saggio consiglio. Ma c'è altro dietro quest'invito di Pietrangelo Buttafuoco (intellettuale de destra, quella buona, editor alla Mondadori) a Roberto Saviano, che per la Mondadori scrive. Ecco, Buttafuoco getta acqua sul rogo, (l'ennesimo), scatenato da Marina Berlusconi, sua capa nella casa editrice, sullo scrittore napoletano. In invito a tornare nell'ovile.
Ecco, caro Roberto, tu non puoi essere “un militante appassionato”, tu non hai sfasciato un monolite d’indifferenza sulla macchina di morte e miserabile vita di Casal di Principe per diventare quello che, oplà, dirà così e cosà, e anche le motivazioni che hai dato per la tua decisione di pubblicare con Feltrinelli i copioni delle tue puntate in tivù con Fabio Fazio, sono entrate in un registro da “signora mia”
Come non leggere in queste frasi un briciolo di rancore per quel volume, composto sì di cose già dette e sì con "un registro da 'signora mia'", ma comunque capace di far vendere milioni di copie e far incassare miliardi di euro alla Mondadori?
E poi, come si conclude la missiva aperta di Buttafuoco a Saviano? Così, con quello che sembra un riferimento ai casi di Salvatore Cuffaro e Marcello Dell'Utri, campioni del berlusconismo:
in una delle tue orazioni civili, fagli fare – a tutti loro, a tutti i giusti, a quelli che se la guardano da lontano, la vita vera – quello che si chiama un esame di coscienza e mettili di fronte a un aborto giuridico che solo noi italiani, resi pazzi dall’ipocrisia, abbiamo potuto adottare: concorso esterno in associazione mafiosa. Quanto meno c’è un cortocircuito della logica e della lingua: come si fa a concorrere esternamente? O si è mafiosi o non si è
Oppure si dà aiuto a un mafioso senza rientrare in una cosca. Tout simplement.
(Peccato che il mio amico Irregolare non abbia letto un pochino tra le righe quest'articolo, comunque bello, molto, nella sua primissima parte)