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Ne avevamo già parlato: cattiva gestione, buchi di bilancio, malumori degli autori e dei produttori, da qualche tempo hanno accumulato una cortina di fumo nero sulla SIAE, la società monopolista italiana per la gestione dei diritti d’autore sulle opere dell’ingegno. Il colpo finale è arrivato dalla Commissione Europea che, un anno fa, promuoveva un’iniziativa per l’istituzione di un mercato unico del diritto d’autore. Questa proposta derivava proprio dall’analisi della cattiva gestione che molte società, garanti di questi diritti, avevano portato avanti in tutta Europa negli anni. Un esempio negativo era proprio la nostra SIAE.
Come previsto dalla proposta UE, passato un anno di lavoro dalle prime voci in merito alla questione, ieri 20/12/2012 il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Peluffo ha firmato il documento che recepisce le indicazioni del Garante del Mercato e che liberalizza il mercato d’intermediazione dei diritti d’autore. Da oggi dunque ogni artista o autore potrà rivolgersi a una qualunque società, o associazione d’intermediazione per ricevere un aiuto nella gestione dei propri diritti sulle opere dell’ingegno da lui prodotte. Una data storica che rivoluziona un intero mercato, nel nostro paese blindato dagli anni 40. Non va dimenticato però che il nostro ordinamento in materia di diritto d’autore è tra i migliori al mondo e che quei principi vanno tutelati a tutti i costi. Un’operazione questa sicuramente molto complicata in un mercato libero.
La SIAE esce ovviamene molto penalizzata da questo provvedimento. Ipotizzando, infatti, una perdita anche minima di autori associati e, conseguentemente, un minimo calo dei proventi derivati dalla gestione dei loro diritti, risulta difficile immaginare come la SIAE riesca ad appianare il debito di 1 miliardo di euro che da tempo pende dalle sue spalle. Debito che per il 70% è proprio verso gli stessi associati che la società dovrebbe garantire. Essendo una società pubblica sarà probabilmente il Governo a dover intervenire per scongiurare il tracollo definitivo. L’unico dato positivo è la sigla di un accordo, lo scorso novembre, con Google, SACEM (Francia) e SGAE (Spagna) per la distribuzione di contenuti protetti da diritto d’autore in tutta Europa. Quest’accordo potrebbe essere un buon salvagente per sopravvivere al naufragio.
Fonte: Oltremedianews
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