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Bynum, il giovane

Creato il 13 giugno 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

andrew BynumFinalmente una serie di playoff in cui Andrew Bynum può fare la differenza…dal campo.
Infatti la giovane carriera del talento del New Jersey è stata costellata da infortuni al ginocchio e da critiche per mancanza di solidità mentale o per lacune tecniche e tattiche, emerse soprattutto nei playoff.

Decima scelta dei Lakers al draft 2005, è il più giovane giocatore di sempre a giocare in NBA (battuto il record di Jermaine O’Neal, con 18 anni e 6 giorni), nonché uno degli ultimi a uscire direttamente dalla high school. Bynum è stato forse troppo criticato, dimenticando la sua giovane età, non ha ancora 23 anni, e gli enormi progressi fatti dal suo arrivo in NBA, anche grazie a Kareem Abdul-Jabbar, assunto dai Lakers per lavorare specificamente con lui.
I risultati sul lato offensivo si vedono in campo, sul lato difensivo invece manca ancora innanzitutto la mentalità, e poi un po’ di voglia in più di “sbattersi”. Certo, 213 cm per 129 kg non sono facili da portare in giro per il campo, ma il modo in cui si muove in attacco dimostra le sue notevoli doti fisiche naturali.

Proprio in questa serie sembra essere migliorato il suo apporto difensivo contro Kendrick Perkins, i lunghi dei Celtics e chiunque osi avvicinarsi al canestro, continuando ad essere offensivamente efficace e a farsi trovare pronto sui passaggi di Pau Gasol e Kobe Bryant (in questa serie i suoi punti sono cresciuti, 10.4 contro i 7.2 della serie precedente, con l’apice di gara 2, seppur persa, con 21 punti in 39 minuti). Il fatto più significativo è probabilmente essere riuscito a stare in campo 39 minuti senza commettere inutili early fouls, come spesso gli capitava in passato, spesso in ritardo sugli aiuti.
Bryant e Phil Jackson sono stati molto severi nei suoi confronti per queste sue mancanze, nel tentativo di provocare una sua reazione a livello mentale, che Bynum sembra aver dato in questa serie.

bynum
Anche gli infortuni hanno svolto un ruolo sfortunatamente grande nella sua giovane carriera: per due volte si è fatto male al ginocchio; nel gennaio 2008 e di nuovo nel gennaio 2009, limitando così il suo apporto nei playoff 2008 e 2009. Purtroppo anche quest’anno il ginocchio è tornato a dare problemi, soprattutto in questa serie finale: in gara 4 infatti Andrew ha giocato solo 12 minuti e 2 punti, con una “comparsata” nel secondo tempo, trascinandosi per il campo. Bisognerà vedere se riuscirà a tornare in campo, dopo che gli sarà drenato del liquido dal ginocchio.
C’è da aggiungere che ora il suo contributo emerge più significativamente rispetto alla serie precedente contro i Phoenix Suns, dove era evidentemente spaesato e a disagio come ritmo di gioco (solo 18 minuti a partita contro i 27 di questa serie).

Con il contratto blindato fino al 2012 e una nuova convinzione in campo, potrà sicuramente continuare a beneficiare degli insegnamenti di Kobe, Gasol e di Kareem, e forse essere finalmente decisivo così come la sua stazza lascerebbe pensare.


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