Nelle scorse settimane ero stata contattata da Cannella, casa di moda italiana che produce due linee di abbigliamento, una dedicata alle taglie dalla 42 alla 52 – che vede come testimonial Francesca Chillemi – e la linea C di Cannella, dedicata alle taglie fino alla 58. Mi è stato inviato il materiale informativo della campagna stampa per la collezione P/E 2014 C di Cannella per fare una recensione dei capi. Con un po’ di ritardo, ora riesco a pubblicare la mia opinione su questa collezione estiva del brand italiano di abbigliamento per taglie comode. A questo link puoi vedere la collezione estiva C di Cannella online.
Il lookbook si apre con le seguenti parole:
Tessuti fluidi e morbidi
che avvolgono forme generose,
ne esaltano le curve
senza rinunciare al comfort.
Per una donna consapevole
della propria femminilità.
Cosa penso di questa collezione Plus-size? Ecco la mia recensione completa.
Impressioni generali
Cannella si distingue per la sua volontà di rappresentare l’italianità. Non a caso, tende a scegliere come testimonial personaggi femminili con tratti mediterranei – penso soprattutto a Caterina Balivo e alla Chillemi (l’anno scorso la modella curvy Elisa D’Ospina fece da testimonial per C di Cannella P/E 2013) che incarnano l’italianità non solo per le proprie caratteristiche fisiche, ma anche perché sono in un certo qual modo figure “nazionalpopolari”, ben conosciute dal più vasto pubblico femminile.
Non è ridondante iniziare parlando delle scelte di marketing, poiché, a mio avviso, l’immagine pubblicitaria del brand è perfettamente in linea con la vision della casa di moda, con i suoi valori, la cui impronta è impressa nello stile delle linee di abbigliamento prodotte. La linea P/E 2014 C di Cannella denota un gusto per la sartoria tradizionale che, con linee molto classiche, cerca la chiave di volta per la contemporaneità nelle stampe e nei dettagli, meno – probabilmente – nei modelli dei capi. A mio parere, questa linea sembra dedicata, infatti, a un pubblico di donne adulte, diciamo dai 30 anni in su, che amino uno stile sobrio, non eccessivamente appariscente.
Cosa Mi piace
I vestiti in particolar modo. Ognuno ha il proprio “perché”. Tra tutti i capi della collezione, sembrano essere quelli più curati in termini di linee, tagli, vestibilità e sembrano in grado di valorizzare i fisici abbondanti e le curve generose, salvo pochissime eccezioni. Anche i blazer hanno modelli che mettono in evidenza il punto vita, esaltando la silhouette. Probabilmente anche i pantaloni sono piuttosto interessanti. Dico “probabilmente” perché non vengono messi molto in risalto, dunque, non riesco a farmi un’idea ben precisa. In alcuni casi, la combinazione tra stampe, tessuti e inserti appare alquanto fortunata, sebbene non si debba mai smettere di guardare la collezione con gli occhi del target scelto dall’azienda. Mi spiego, chi non ama lo stile classico e tradizionale potrebbe non capire alcune proposte della collezione. D’altro canto, però, la qualità dei capi sembra di ottimo livello.
Ecco alcuni dei capi che mi piacciono di più, sia sotto il profilo del modello, che trovo adatto a vestire con grazia i corpi morbidi, sia come stile, decisamente attuale e più versatile rispetto ad altri articoli della collezione.
Cosa mi convince di meno
Le bluse e i top in generale. Come annuncia il lookbook in apertura, i tessuti sono sì morbidi e fluidi, ma sin troppo. I capi non sono strutturati, non sembrano adatti ad enfatizzare le forme, pare, piuttosto, le vogliano nascondere. Capisco che molte donne appartenenti al target di Cannella possano amare capi di questo genere perché pratici, poco “impegnativi” in quanto a portabilità e, soprattutto, sembrano essere rassicuranti. Queste bluse così ampie potrebbero metterci ai ripari dal rischio rotolino-a-vista. Eppure, stando al mio gusto personale, troverei molto più gradevole la vista di un corpo ben valorizzato e definito, con proporzioni armoniche, piuttosto che un corpo nascosto dietro un top troppo largo che potrebbe rischiare di ingrossare e appesantire la figura, mortificando la femminilità.
Le stampe dei top sono un altro punto debole della collezione. I capi sono pervasi da un grafismo eccessivo, spesso gli accostamenti di certe texture e stampe mi sembrano poco azzeccati e i motivi, quasi sempre, troppo tradizionalisti. Insomma, un tipo di estetica che mi pare a tratti demodé, come se avesse ambizioni giovaniliste ma non riuscisse a centrare l’obiettivo.
Considerando la buona fattura dei capi, sono certa che puntare su C di Cannella possa essere un ottimo investimento. Probabilmente la varietà di stili proposti non riuscirà ad accontentare un po’ tutti i gusti, ma all’azienda non manca certamente il suo pubblico affezionato. E, quindi, complimenti a Cannella per questa collezione, buon lavoro per le prossime uscite.
Qua potete vedere la collezione completa.Visitate il sito per scoprire i punti vendita e i rivenditori di Cannella sparsi per l’Italia.
Fatemi sapere se recensione vi è stata utile. Avete mai acquistato capi C di Cannella? Come vi siete trovate? Cosa pensate dello stile, modello e vestibilità? Aspetto la vostra opinione!