Mi chiedevo come agire affinché l’autopubblicazione abbia la dignità che merita, e alla fine l’ho capito.
C’è solo un sistema: vendere.
Al di là della retorica con cui incartiamo le nostre parole; oltre i fiocchi colorati con i quali addobbiamo i nostri discorsi: noi viviamo in una società mercantile.
E in questa società si capisce solo il denaro. Questo è un fatto.
Fine.
Niente ti proibisce di credere alla nobiltà, alle emozioni e compagnia cantante. Ma ricorda che Michelangelo si alzava dal letto di corsa solo se lo cercava qualcuno coi soldi. E quello che ti spinge a passeggiare per la Cappella Sistina col naso in su… È stato reso possibile dal denaro.
In questo Paese l’autopubblicazione ha bisogno di un Charles Dickens, qualcuno che venda come il pane. Naturalmente sarà insultato dai sacerdoti e sacerdotesse del:
“Sono così bravo che non vendo nemmeno una copia. Perché il popolo è ignorante”.
Che faranno comunella con quelli che:
“La letteratura è nobile”.