C'è immigrazione e immigrazione

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SONO MULTICULTURALISTA per natura. Non soltanto ho una moglie africana e 2 figlie meticce ma ho favorito l'immigrazione rwandese in Danimarca, paese in cui mi trovo attualmente nel quale, in parte grazie a me, c'è una fiorente colonia rwandese.  Nello stesso periodo in cui contribuivo a questa immigrazione, gli anni Novanta, sulla Danimarca si riversava un'ondata d'immigrazione islamica, per la maggior parte proveniente dall'Irak, dal Pakistan, dalla Somalia, Così sono nella posizione ideale per fare un parallelo fra le 2 immigrazioni.

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   I RWANDESI volevano soltanto diventare buoni cittadini danesi. Studiavano la lingua e la cultura del paese ospite, si qualificavano per lavorare, emergevano nei rispettivi campi, si sposavano con altri rwandesi o con gente del posto e crescevano i figli nell'amore per la Danimarca. Nello stesso tempo i musulmani non imparavano una parola della lingua locale, rifiutavano di fondersi con la popolazione, crescevano i figli nell'odio per la Danimarca e scatenavano sommosse per imporre la legge islamica. Mettevano più volte a ferro e fuoco  Malmoe, la grande città svedese di fronte a Copenaghen dall'altra parte del Sund,  bruciando macchine, distruggendo i chioschi di hot dog, violentando donne e cacciando gli ebrei.  

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   A COPENAGHEN sta succedendo lo stesso. Ho visto cortei dove, fra le  bandiere dell'Isis, spiccavano cartelli con scritto "No alla democrazia, vogliamo soltanto l'islam!" . Non c'è da stupirsi, perché il multiculturalismo si fa tutti insieme e l'islam è contro il multiculturalismo: vuole soltanto l'islam. Non sono gli estremisti a volerlo ma la religione islamica che vieta alle donne di sposare un non musulmano.. E' razzismo codificato. Senza fusione non può esserci integrazione. 

  L'IMMIGRAZIONE è diventata un problema soltanto a causa dei musulmani. Finché era composta da spagnoli, portoghesi, italiani, polacchi, non costituiva un problema.  Ma con l'arrivo dei musulmani si è cominciato a considerarla un problema, generalizzando ingiustamente perché il problema riguarda soltanto una parte degli immigrati.  I musulmani rifiutano d'integrarsi, incitati dai loro testi sacri  e in certi casi dai despoti dei loro paese d'origine.   Rifiutano di adattarsi al paese di accoglienza e pretendono che il paese di accoglienza si adatti a loro. Vogliono imporre la loro legge con qualsiasi mezzo. Ovviamente non sono tutti attivi, le statistiche dicono dal 15 al 25 per cento. Ma bastano per fare quello che è sotto gli occhi di tutti.

   Dragor